Messina, quel Piano è il fallimento di Renato: fuoco amico su Accorinti

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Ex consiglieri, esperti e amici di una vita condannano l’operato della Giunta

Ancora “fuoco amico”: l’Amministrazione Accorinti incassa l’ennesima bocciatura da chi aveva, almeno da principio, condiviso il percorso destinato a cambiare “dal basso” la città.

Gino Sturniolo, Nina Lo Presti, Antonio Mazzeo, Tania Poguisch, Clelia Marano, Angela Rizzo, Francesca Fusco, Mariano Massaro, Maurizio Rella, Sergio Soraci, Daniele David, Antonio Currò, Enzo Bertuccelli e Marco Letizia hanno evidenziato – in una nota comune – come il Piano di Riequilibrio non possa essere letto solo secondo aspetti contabili, ma vada inquadrato nel contesto sociale e politico messinese. “Imprimere nei 10 anni a venire una trama di sacrifici fatta di aumenti delle tariffe e riduzione progressiva dei servizi, di penuria monetaria e bilanci pubblici recessivi ha il carattere delle sanatoria e del riconoscimento delle politiche che ci hanno condotto fino a questo punto – argomentano i firmatari – soprattutto se tutto questo avviene riscrivendo quella storia, considerando quel fardello da pagare non la risultante di politiche dell’austerità imposte dall’esterno e malgoverno locale, ma il giusto compenso a chi ha già fornito il proprio lavoro senza essere stato per quello retribuito“.

Il Piano di Riequilibrio, in questa prospettiva, metterebbe di per sé in scacco ogni rivoluzione promessa, ancor più delle misure d’austerità. “La soggezione verticale imposta dal grado di impoverimento dell’ente e l’oggettiva minorità numerica chiudono dentro una gabbia che imprigiona qualsivoglia velleità, trasformando la politica locale in un eterno presente privo di qualsiasi visione politica che non sia l’alchimia contabile e normativa“.

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