Messina, toni concitati in Aula: sul futuro del Piemonte non c’è intesa

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Il confronto non ha portato alla formazione di un’opinione condivisa. Restano, così, i dubbi del Comitato sulle  scelte di Palermo

Si è concluso con un sostanziale nulla di fatto il chiarimento istituzionale che avrebbe dovuto portare ad un clima più sereno fra gli attori che si prefiggono la tutela dell’Ospedale Piemonte. Santi Formica, promotore del ddl in Commissione Sanità, ha spiegato come l’opposizione aprioristica sia al momento strumentale, in quanto il progetto, varato in prima battuta all’Ars, sarà riempito di contenuti e contemplerà comunque l’emergenza-urgenza nel rispetto dei termini di legge. Sulla stessa lunghezza d’onda il leader del Pdr, Beppe Picciolo, che ha proposto il conferimento della cittadinanza onoraria per Lucia Borsellino descrivendo gli sforzi profusi dalla deputazione regionale come un lavoro titanico per “salvare il malato agonizzante“. Il Comitato Salvare l’Ospedale Piemonte, nella persona di Marcello Minasi, ha mantenuto invece le sue riserve: “Nell’incontro odierno l’unico dato emerso è la grande confusione generata da proclami e da prospetti diversi tra loro circa la distribuzione dei reparti, mentre il ddl appare quale scatola vuota, nella quale l’unica certezza è il regalo degli edifici del Piemonte al Centro Neurolesi” ha affermato l’ex magistrato. E’ giunto in ritardo, invece, il sindaco Accorinti, accolto da un brusio polemico contenuto. Botta e risposta, infine, fra un ex infermiere in pensione e i promotori del soggetto: le accuse pesanti lanciate agli artefici del disegno hanno di fatto impedito il regolare svolgimento del dibattito, arrestatosi dopo appena quaranta minuti.

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