‘Ndrangheta: la cruenta faida di Taurianova, tra teste tagliate e morti ammazzati

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La Faida di Taurianova è la guerra che scoppia fra le ‘ndrine del comune di Taurianova tra il 1989 e il 1991 con 32 morti. L’accaduto ha eco nazionale e internazionale soprattutto per le modalità con cui sono avvenuti gli ultimi omicidi nel 1991

La Faida di Taurianova è la guerra che scoppia fra le ‘ndrine della città tra il 1989 e il 1991 con ben 32 morti morti ammazzati. L’accaduto ha eco nazionale e internazionale soprattutto per le modalità con cui sono avvenuti gli ultimi omicidi. A seguito di della guerra tra cosche il Governo approva un decreto legge contro le infiltrazioni mafiose negli enti locali. L’origine della faida scaturì dal fatto che la cosca dei Neri non volle stare a degli accordi presi con le altre famiglie di Taurianova: gli Avignone-Lombardo, i Giovinazzo-Zagari e i Viola-Fazzalari che gli si scatenarono contro.Il 2 maggio 1991 Rocco Zagari si sta facendo fare la barba dal barbiere, quando un killer, lo ammazza. Il giorno dopo arriva la vendetta: quattro morti. Tra questi c’è un salumiere, che si chiama Giuseppe Grimaldi. Uno dei killer prende il coltello del salumiere e gli taglia la testa, poi, la lancia per aria e gli altri si divertono a fare il tiro a segno. il tutto succede a due passi dalla piazza del paese e ci sono vari testimoni. Ma i morti non finiscono qui. Il 5 maggio 1991 Emilio Ietto, di 32 anni, Leonardo Minzoturo, di 20 anni e Luigi Berlingeri di 25 vengono uccisi in un bar. Il 14 maggio 1991 viene ucciso Michele Messina presunto affiliato dei Pesce, potente ‘ndrina che controlla buona parte dei traffici della Piana di Gioia Tauro. Il 17 marzo 1992 vengono arrestati 16 persone inerenti alla faida, di cui 11 a Taurianova e 7 tra Genova e Siena. Adesso nel paese reggino vige il silenzio ma l’influenze delle cosche è asfissiante.

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