E per chiudere in bellezza “Scenanuda” si affida alla musica con un concerto di brani Jazz e Standard. Sul palco un quartetto di musicisti che rappresentano l’eccellenza siciliana: Stefano Sgrò alla batteria, Francesco Pisano al pianoforte, Pino Garufi al contrabbasso. Il tutto “condito” dalla splendida voce di Ivana Aricò. I quattro eseguiranno alcuni tra gli standard più importanti del repertorio classico jazz. Gli autori trattati saranno Gershwin, A. C. Jobim, R. Rodgers, I. Berlin e tanti altri.
Il costo del biglietto per “Standard and Jazz Concert” è di 12 euro per tutti i settori. E per festeggiare a dovere l’ultimo appuntamento stagionale di Scenanuda, gli organizzatori offriranno agli spettatori un succulento aperitivo.
Intanto è tempo di stilare i primi bilanci.
Hanno incantato, stupito, commosso, rapito. Hanno fatto ridere, riflettere, a volte annoiare. In parecchi si saranno sentiti coinvolti, qualcuno non ci avrà capito granché, qualcun altro ha sperato nel bis. Ogni spettacolo una storia, che però non si limita alla rappresentazione fine a se stessa.
Dall’ingresso in sala all’apertura del sipario, mani che si stringono, sorrisi, occhiate, il tipico brusìo pre-spettacolo, le aspettative sulla messinscena, i commenti sull’organizzazione, un cenno da lontano per dirsi “ci vediamo dopo”. Poi le luci sfumano, si alza sipario, cala il silenzio e l’arte – teatro o musica poco importa – prende il sopravvento, si appropria della sala, agguanta gli spettatori e li trascina altrove: in un luogo per ognuno diverso. Poi il ritorno alla realtà: gli applausi, tiepidi o scroscianti, i sorrisi spontanei o quelli di convenienza, il lento defluire verso l’uscita.
Difficile raccogliere tutte le impressioni e i commenti, decifrare il grado di apprezzamento di un lavoro svolto con enormi sacrifici per un anno intero. Ma in fondo poco importa. Ciò che davvero importa è aver aperto le porte del teatro ai pattesi, dicendo semplicemente loro: “Entrate, se si va. Magari vi piace”. E c’è da scommettere che a qualcuno è piaciuto davvero.
Un buon motivo per spingere l’associazione Filokalòn e il direttore artistico Michelangelo Maria Zanghì, coadiuvato dalla coordinatrice Chiara Pollicita, ad affermare: “Non c’è due senza tre”. Insomma, la rassegna di teatro e musica “Scenanuda” è ormai giunta all’epilogo della seconda stagione, ma dietro le quinte del Beniamino Joppolo di Patti si pensa già alla prossima avventura.
Patti (ME): mercoledì al Beniamino Joppolo “Standar and Jazz Concert” chiude la rassegna Scenanuda
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