Reggio, caos TARI: la chiarezza è d’obbligo

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Cittadini infuriati per l’aumento della TARI rispetto al 2014, ma ancora una volta c’è lo zampino dei Commissari prefettizi

La scadenza per il pagamento della prima rata della TARI (Tassa sui rifiuti) è stata il 15 Maggio scorso; entro quella data i cittadini di Reggio Calabria avrebbero dovuto pagare un acconto per l’anno 2015 o a loro scelta l’intera soluzione di una delle tasse più controverse e fastidiose per la cittadinanza.

In questi giorni sono giunte in Redazione diverse segnalazioni, frutto di malumori di cittadini costretti a pagare un esoso acconto per un servizio – quello della raccolta e smaltimento dei rifiuti- che in questi mesi a Reggio è stato “singhiozzante”. A ciò aggiungasi la nota, inviata ieri da Ivan Tripodi, segretario cittadino del Pcdi, di cui – per correttezza d’informazione- riportiamo uno stralcio: “le famiglie reggine stanno ricevendo, proprio dalla REGES, un diluvio di salatissime bollette relative al pagamento dell’acconto della TARI 2015 che, secondo quanto previsto da una specifica delibera della giunta Falcomatà, dovrebbe corrispondere al 60% rispetto a quanto dovuto. Dopo un’attenta e dettagliata verifica delle tante bollette che ci sono state segnalate da cittadini disperati – continua- che non riescono a pagare, abbiamo incredibilmente scoperto che il “sedicente” acconto della TARI 2015 corrisponde a circa il 96-97% dell’importo totale pagato dalle famiglie nell’anno 2014. Pertanto, tenuto conto che, conti alla mano, per il saldo della TARI 2015 le famiglie reggine riceveranno, nei prossimi mesi, un’ulteriore bolletta pari al restante 40% di quanto dovuto, emerge incontrovertibilmente un nuovo pesantissimo aumento della TARI 2015 di circa il 35-40%. Poiché la matematica non è un’opinione, vi sono pochi dubbi sulla pesantissima tegola che si sta abbattendo sulla testa degli esausti reggini. Infatti, se l’acconto TARI 2015 è pari al 60% evidentemente arriverà una nuova bolletta per pagare l’ulteriore 40% che sarà caratterizzata da un aumento-stangata di circa il 35-40%”.

Ebbene, sempre per quel dovere di cronaca che compete ad una testata giornalistica, occorre fare chiarezza sull’ argomento.

Cos’è la Tari?

La TARI è stata introdotta, a decorrere dal 1 gennaio 2014, per la copertura del costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati, dalla legge 27 dicembre 2013 n. 147, ma ai fini della sua applicazione si fa riferimento al Regolamento, approvato con deliberazione della Commissione Straordinaria di Reggio Calabria n. 107 in data 07/08/2014 e modificato ed integrato con la deliberazione della Commissione Straordinaria n. 115 del 12.09.2014.

L’art. 14 del predetto Regolamento stabilisce che “la tassa sui rifiuti deve assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio relativi al servizio di raccolta e di pulizia stradale, nonché i costi del trattamento, recupero e/o smaltimento dei rifiuti, ivi compresi i costi di cui all’articolo 15 del d.Lgs. n. 36/2003. I costi annuali devono risultare dal piano finanziario secondo i criteri e le modalità indicate dal D.P.R. 27 aprile 1999, n. 158. Il Piano Finanziario è approvato dal Comune ovvero dall’autorità competente”; ancor più rilevante e soprattutto di maggior interesse, soprattutto per i cittadini, è l’art. 15, rubricato “commisurazione della tariffa”, il quale stabilisce che le tariffe sono approvate, entro il termine della normativa vigente, sulla base del Piano Finanziario dal Consiglio comunale o nel caso specifico di Reggio, dai commissari che hanno governato la città per oltre 2 anni.

Aumento tariffe: di chi è la “colpa”?

Tali tariffe, articolate nelle fasce di utenza domestica e non domestica, furono determinate dalla Commissione straordinaria (moltiplicando il costo del servizio in base al numero dei componenti della famiglia per mq della superficie) in virtù anche delle particolari criticità della Regione Calabria in primis e della città di Reggio sulla questione rifiuti.

In particolar modo, molti cittadini ci hanno segnalato un aumento della TARI tra il 2014 e il 2015 finendo sotto “accusa” l’Amministrazione Falcomatà, che tuttavia è assolutamente incolpevole. Ed ora vi spieghiamo il perché.

Con la delibera n. 102 del 01 agosto 2014 i commissari Chiusolo, Castaldo e La Paglia –visto anche la proroga dello scioglimento del Comune- stabilirono che “il versamento della Tassa sui Rifiuti (TARI) è effettuato, per l’anno 2014, in numero 3 rate, con scadenza il 30 settembre 2014, il 10 novembre 2014 ed il dicembre 2014. La prima rata e la seconda rata sono elaborate e pagate in acconto, applicando le tariffe vigenti al 31/12/2013 ai fini TARES, oltre il Tributo Provinciale; la terza rata sarà calcolata a saldo e conguaglio sulla base dell’importo annuo dovuto a titolo di TARI 2014, tenuto conto delle tariffe definitive stabilite con apposita deliberazione, dal quale saranno scomputati i pagamenti delle rate in acconto”.

Ecco perché quindi confrontando i bollettini inviati dalla REGES e relativi all’acconto TARI 2015 con quelli dell’acconto TARI 2014 si noterà un aumento; l’aumento delle tariffe è, quindi, riconducibile esclusivamente alla Commissione straordinaria, che fu approvato con la delibera n. 122 del 25/09/2014, e non all’Amministrazione odierna, che con deliberazione n. 39 del 17 aprile 2015 ha (fortunatamente) lasciato invariate le già gravose tariffe vigenti al 31/12/2014 prevedendo un acconto pari al 60% dell’importo dovuto ed più ampia rateizzazione (5 rate) per consentire ai contribuenti un esborso “spalmato” su più mesi.

La seconda “bolletta” per riprendere le parole di Tripodi sarà calcolata, dunque, non su queste medesime tariffe, ma su quelle approvate – questa volta sì- dall’Amministrazione Falcomatà sulla base del Piano finanziario 2015 con un’apposita deliberazione. Augurandoci, dunque, che le previsioni del segretario Tripodi -per la felicità dei reggini- siano errate e i cittadini “per pagare l’ulteriore 40%” non siano costretti a sopportare “un aumento-stangata di circa il 35-40%”. 

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