Confesercenti e il suo appello accorato in prossimità delle prossime elezioni ai candidati a sindaco della provincia
“La nostra Associazione – dice in premessa il Presidente di Confesercenti Calabria, Antonino Marcianò – rappresenta differenti istanze territoriali, dal commercio al turismo, dai servizi al terziario, dall’innovazione agli ambulanti ed ai pensionati, e siamo convinti che solo attraverso un percorso condiviso e laborioso si possa venire fuori da una situazione che, dal punto di vista economico, tocca punte di estrema drammaticità. Ma un territorio che vuole davvero ripartire può trovare dentro le proprie mura forze e risorse per dare punti di riferimento agli operatori, ai commercianti, ai professionisti, ai giovani che intendono restare in questi territori per affermare il proprio diritto al futuro”.
“Su alcuni temi – continua il Presidente – riteniamo non più rinviabili delle risposte serie da parte della politica e, conseguentemente alle elezioni, dalle pubbliche amministrazioni locali, soprattutto tenendo in considerazione che, durante i mandati elettorali dei nuovi sindaci dovrebbe diventare a tutti gli effetti realtà la NUOVA CITTÀ METROPOLITANA, con importanti conseguenze ed, auspichiamo, ricadute, per tutti i singoli comuni coinvolti”.
I punti sui quali Confesercenti chiede particolare attenzione e si dichiara, sin da ora, disponibile ad offrire il proprio contributo, attraverso la redazione di precisi piani operativi ed una collaborazione fattiva ad eventuali tavoli di lavoro costituiti per la risoluzione di queste problematiche rilevanti sono: Lotta per la legalità, per affrontare in maniera seria il problema della criminalità organizzata e le sue infiltrazioni nel comparto commerciale, turistico, dei servizi ed in tutte quelle componenti di criminalità che offendono la dignità umana, in particolare racket ed usura; No all’accerchiamento dei Centri Commerciali, modello di sviluppo del commercio che ha fortemente penalizzato un vasto sistema fatto di piccoli e piccolissimi imprenditori che, oltre alla funzione specificatamente commerciale, svolgevano un compito anche sociale.
Confesercenti, infatti, ritiene fondamentale la valorizzazione delle imprese commerciali di piccole dimensioni, importanti non solo sotto il punto di vista economico, ma anche sociale; la priorità riservata al commercio nel centro storico e l’obiettivo di puntare alla qualità dell’offerta commerciale, il “centro commerciale all’aperto” costituito dalle attività esistenti ed insistenti sia sul centro storico che su alcune periferie; limitare la proliferazione delle sale giochi e chincaglierie a bassissimo prezzo, modelli di “invasione” spesso deviati delle zone commerciali, che molto spesso portano con se fenomeni di devianza sociale oltre che possibili intrecci con fenomeni di illegalità e riciclaggio; Costruire una Rete Partenariale tra Ente Locale e Privati Organizzati tra loro al fine di potere organizzare una o più Reti Miste, Pubblico – Privato, con l’obiettivo di creare le pre-condizioni indispensabili ad uno sviluppo del Settore Terziario cittadino integrato e sistemico; Garantire una P.A. davvero equa ed imparziale che, nello svolgere il suo ruolo di Garante della applicazione delle regole in maniera equa e paritaria, dovrà favorire la “libera concorrenza tra Imprese”, evitare favoritismi, illegittimità e quant’altro possa impedire la trasparenza e la ricerca di percorsi e procedure amministrative improntate sulla qualità dei soggetti attuatori; Definire un efficace piano strategico di sviluppo del settore del Commercio – Turismo – Ambiente – Cultura e Servizi in una logica di effettivo dialogo con i territori limitrofi e, più in generale, con gli altri centri urbani della città metropolitana; Sburocratizzare le Procedure amministrative per le PMI del Turismo, del Commercio e degli altri settori, per realizzare seriamente quanto previsto dalla normativa vigente, per porre fine alle lungaggini procedurali cui vengono sottoposti gli imprenditori, costretti a recarsi in diversi uffici competenti ove si è costretti a faticose trattative con impiegati e funzionari; Pensare a sgravi o incentivi da individuare nell’ambito della fiscalità locale la cui pressione ha oramai raggiunto livelli inaccettabili. Bisogna comprendere come le difficoltà non siano solo nel pubblico ma anche nel privato. Non si possono ipotizzare in futuro aumenti sulle imprese e sulle famiglie, perchè non è seguendo questa strada che si può configurare lo sviluppo di una comunità che già di per sé versa in gravi difficoltà. Tutti gli strumenti in uso ai comuni devono perseguire il minor onere burocratico possibile, favorire e non ostacolare l’attività di impresa, poiché la Burocrazia e la sovraordinazione delle norme sono divenute un costo spesso insostenibile per le aziende.