Reggio, “dal Castello di Santo Niceto può dipendere lo sviluppo della Provincia reggina”

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La prossima settimana partiranno i lavori per il consolidamento del Palazzo Nord e della Chiesa all’interno del Castello di Santo Niceto

20150528_105158Il Castello di Santo Niceto tornerà finalmente ad essere fruibile e sicuro dopo i lavori di consolidamento dell’antica fortezza: ad annunciarlo, in una conferenza stampa tenutasi questa mattina al Palazzo della Provincia di Reggio Calabria, il vicepresidente dell’ente medesimo, Giovanni Verduci, e il Presidente Giuseppe Raffa.

I lavori, il cui finanziamento era stato deliberato dalla Giunta Provinciale con un atto del 2001, furono affidati nel 2002 da Verduci, all’epoca sindaco del Comune di Motta San Giovanni, ad un team di esperti – compresa la prof.ssa Francesca Martorano, anch’ella presente in sala- per avviare il recupero dell’antica fortezza, che a causa del lungo periodo di abbandono e dei danni provocati dai sismi aveva riportato ingenti lesioni.

Il Castello di Santo Niceto, di epoca tardo bizantina, fu costruito tra il 900 e il 1000 d.C. e costituisce ancora oggi la fortificazione meglio conservata di tutta l’Italia meridionale; è costituito da una cinta muraria, che recinge una collina, al cui interno sorgevano numerosi edifici per la difesa e per la residenza. “Dal Castello si ha una visibilità, che va dal Porto di Messina fino a Taormina, pertanto serviva perdominare lo Stretto e  bloccare l’avanzata degli Arabi dalla Sicilia;- ha spiegato la prof.ssa Martorano, curatrice del volume “Santo Niceto- La storia del restauro”- sebbene di epoca tardo bizantina, numerose furono le influenze anche dei Normanni e degli Angioini“.

E volti proprio a recuperare la storia di queste mura sono stati i lavori, consegna la scorsa settimana, che interesseranno la parte esclusa dai precedenti progetti, ossia l’area del Palazzo Nord con torre annessa e la Chiesa, probabilmente dedicata a Santo Niceto, che versavano in un avanzato stato di degrado e dissesto strutturale. Da qui la redazione del progetto esecutivo di consolidamento, redatto dal RUP Arch. Giovanni Crupi con i progettisti Arch. Domenico Squillaci e l’Ing. Giovanni Laganà e con l’ausilio dei consulenti Arch. Francesca Martorano e Arch. Vincenzo Laganà, e la conseguente esecuzione delle pertinenti opere.

Oggi stiamo vendendo un importante percorso di sviluppo e valorizzazione del nostro territorio;– ha dichiarato il presidente Raffail recupero di questa struttura è strategico per quel nuovo percorso di rilancio della nostra Provincia, che vogliamo intraprendere in sinergia con il FAI, per farla diventare la Provincia dei castelli“. “Un patrimonio della Calabria, che ci stiamo impegnando a rendere sicuro e accessibile in modo da farlo conoscere non solo ai calabresi e agli studiosi, ma anche ai turisti con azioni di promozione mirate. Il Castello può e deve rappresentare una tappa irrinunciabile in ogni tour turistico che interessi la Calabria. Anche da questo può dipendere lo sviluppo culturale ed economico dell’intero comprensorio reggino” – ha aggiunto il vicepresidente Verduci.

 

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