Quest’oggi è stato presentato il progetto “La Città Metropolitana: un percorso collaborativo tra modernità ed efficienza”, patrocinato dalla Provincia di Reggio Calabria. Attraverso un sondaggio promosso dall’Associazione Dynamica-mente, è emerso quanto la città sa in merito alla Città Metropolitana e cosa si aspetta da questa istituzione
“La Città Metropolitana: un percorso collaborativo tra modernità ed efficienza”: un progetto patrocinato dalla Provincia di Reggio Calabria e presentato dall’Associazione Dynamica-mente. Presso la sede del Palazzo Storico della Provincia, colma quest’oggi di ragazzi provenienti da varie scuole reggine, è stato organizzato un convegno teso non solo ad illustrare un consuntivo del suddetto progetto, ma anche a rimarcare le potenzialità di Reggio Calabria come futura Città metropolitana. Dal 1 gennaio di quest’anno, secondo la riforma Delrio, sono state create 8 città metropolitane. Reggio, per diventarlo, dovrà attendere ancora un anno a causa dello scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, e del suo successivo commissariamento.
Ma in attesa che Reggio Calabria diventi una vera e propria Città Metropolitana, le iniziative, gli incontri, i progetti inerenti all’argomento sono tanti: il progetto in questione, ad esempio, ha previsto un’indagine statistica che coinvolge i 97 comuni dell’hinterland reggino, tra Enti, Università, giovani e cittadini, finalizzata a verificare l’effettiva conoscenza ed i cambiamenti che subirà il nostro territorio. A questa iniziativa, secondo quanto emerso quest’oggi, la popolazione ha dato una forte risposta in termini di partecipazione. Il progetto, inoltre, è stato proposto per supportare i cittadini stessi e le istituzioni di Reggio verso la piena espressione della Città Metropolitana.
Cinque sono i punti basilari su cui è stato strutturato il Piano del progetto “La Città Metropolitana: un percorso collaborativo tra modernità ed efficienza”: capire la dimensione e la struttura Metropolitana; utilizzare la Città Metropolitana come strumento operativo per garantire integrazioni e sinergie fra le politiche; percepire la conoscenza reale della Città Metropolitana da parte dei cittadini e delle istituzioni; stimolare il coinvolgimento operativo dell’area delineata; focalizzare eventuali critiche e suggerimenti al fine di apportare le necessarie correzioni di rotta.
E sulla scia tracciata quest’oggi nel voler dare risposte più concrete e chiare sull’argomento della Città Metropolitana, il riferimento alle legge n. 56/14 è d’obbligo. Tale legge, contenente disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, ridisegna i confini e le competenze dell’amministrazione locale. Un radicale cambiamento è sicuramente l’abolizione delle Province, che diventerà effettivo con la riforma del Titolo V della Costituzione. Il sindaco metropolitano, il consiglio metropolitano, la conferenza metropolitana (composta dal sindaco metropolitano e dai sindaci dei comuni della città metropolitana, il cui incarico verrà svolto a titolo gratuito) sono i principali organi della Città metropolitana previsti dall’art. 1 della suddetta legge.
Tra le funzioni da svolgere, invece, si contano quelle riferite al piano strategico del territorio metropolitano; della pianificazione territoriale generale, dell’organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito metropolitano; della mobilità e della viabilità, coerenti alla pianificazione urbanistica comunale nell’ambito metropolitano; della promozione e del coordinamento dello sviluppo economico e sociale; dei sistemi di informatizzazione e di digitalizzazione in ambito metropolitano.
Una infarinatura generale, insomma, data ai giovani presenti sul tema della Città Metropolitana, puntando ovviamente l’attenzione su Reggio Calabria, dove bisognare considerare le diversità territoriali esistenti, caratterizzanti l’area Grecanica, la Piana di Gioia Tauro, l’area dello Stretto e l’area Ionica.
“L’idea del progetto – ha esordito poco fa Demetrio Cara, Consigliere provinciale delegato al tavolo internazionale del Progetto NOSTRA – nasce da una nostra ferma convinzione, ossia che un cambiamento ci deve essere, ma partendo dal coinvolgimento del cittadino. Abbiamo un’opportunità importante, e dobbiamo giocarcerla tutti. Si parla sempre male della politica – continua Cara – si parla anche spesso dell’allontanamento del cittadino dalle istituzioni: le istituzioni ci sono e sono composte da persone che hanno la voglia di mettersi in gioco! La città metropolitana è una grossa opportunità, però dobbiamo riappropriarci ognuno di noi del nostro potere, sfruttare le risorse in nostro possesso”.
E sul ruolo primario che ogni cittadino, al di là della carica che riveste, deve avere sul futuro della Città Metropolitana di Reggio Calabria si è espresso anche il Presidente della Provincia, Giuseppe Raffa: “da questo territorio – ha affermato – si svilupperanno processi innovativi per quanto riguarda la Città metropolitana, ed ognuno di noi deve essere protagonista. In sinergia con il Comune di Reggio, stiamo interrogandoci su qual è il contenitore all’interno del quale vogliamo costruire la Città metropolitana. È importante fare ciò partendo dal basso, e sondaggi come quello promosso dall’Associazione Dynamica-mente ci aiutano molto. Esiste tanta disinformazione e una forte disaffezione verso la politica; il futuro è sicuramente dei giovani ,però siamo noi che adesso ci dobbiamo prendere la responsabilità di quello che portiamo avanti. Nelle altre città metropolitane il comune capoluogo rappresenta quasi il 50% di tutta la popolazione; sul nostro territorio, invece, il capoluogo rappresenta un terzo. Noi abbiamo l’obbligo di ricucire il nostro territorio, perché qualsiasi cittadino si senta protagonista”.
Nel suo intervento, Giuseppe Raffa, si è mostrato fortemente contrario all’abolizione delle Province: “meglio le Regioni – ha detto – che sono molto più lontane dal cittadino e dalle sue esigenze. Il valore aggiunto di tutto il processo che stiamo quest’oggi illustrando è la partecipazione. I cittadini sono perfettamente consci dei problemi esistenti: l’autostrada e le infrastrutture in generale, nonché l’aeroporto senza del quale non si può immaginare una città metropolitana. L’unico punto di forza del territorio si rifà alla sua valenza culturale”.
Un territorio, dunque, da ricucire, da riassestare, da valorizzare; un territorio, in aggiunta, in cui si vogliono creare dei punti di riferimento importanti. Questo è uno degli obiettivi preposti dall’Associazione Dynamica-mente, di recente costituzione e formata da sei giovani donne: “desideriamo fortemente – dichiara Maria Simona Vigile, presidente dell’Associazione – che la città, che i ragazzi diventino parte attiva del nostro gruppo, una parte dinamica appunto, e chi meglio dei giovani”.
Dei giovani che hanno pienamente contribuito al sondaggio proposto dall’Associazione, di cui fa parte anche Marianna Bianco, la quale si è così espressa: “con il nostro studio abbiamo voluto sondare quale sono le effettive conoscenze dei cittadini di Reggio sull’istituzione della Città metropolitana e quali le loro aspettative in merito. La popolazione, in questo sondaggio in particolare, si è dimostrata preparata: il 59% ha risposto correttamente. Anche la maggior parte dei giovani. Ci sono state solo alcune incertezze sulle domande tecniche: solo il 26%, ad esempio, era a conoscenza del fatto che i nuovi organi svolgeranno i loro compiti in modo gratuito. Le risposte più interessanti – ha concluso Marianna Bianco– si riferiscono ai quesiti relativi alle funzioni ed ai servizi da offrire su scala metropolitana: quasi tutti hanno messo al primo posto il lavoro”.
La popolazione, come si evince, si è dimostrata fiduciosa nei confronti dei nuovi Enti, convinta che l’istituzione della Città Metropolitana inciderà in modo positivo sulla gestione del territorio.
Poco convinto, invece, si è dimostrato Antonio Eroi, Presidente del Consiglio provinciale: “Con la legge del 6/7/2012 – dichiara – vengono finalmente individuate ed istituite le città metropolitane, tra cui rientra, per meriti politi non certamente per i parametri territoriali o di Pil, Reggio Calabria. Purtroppo – precisa Eroi – nasce con una legge che non tende al federalismo e all’autonomia degli enti locali, ma con una legge che tenta di fare cassa per il famigerato ‘Fiscal Compact’. Di conseguenza la Governance viene poi definita con la legge Del Rio n. 56 del 2014, con una vera e ‘porcata’. Saranno solo 14 i poveri sindaci o consiglieri comunali, che oltre a dover badare ai propri comuni dovranno in maniera gratuita occuparsi dei milioni di euro dei PON Metro e della progettazione europea. Non ci credo che così si batta lo spreco e la corruzione”.
Un sunto dell’intervento di Eroi, che contrasta con lo spirito fiducioso di Filippo Bova, Presidente della Commissione “Città Metropolitana e Decentramento” del Comune di Reggio Calabria: “dal punto di vista fisico – afferma – la Città metropolitana si identifica con la città di Reggio. Il sindaco della Città metropolitana sarà Giuseppe Falcomatà, ma è necessario sin da ora attuare delle sinergie tra gli Enti”.
Delle sinergie che Bova considera forti anche dal punto di vista della partecipazione della cittadinanza alla cosa pubblica, prendendo in esame anche la presenza al convegno odierno delle scuole, e quindi dei giovani.
“La Città metropolitana – continua Filippo Bova – rappresenta un cambiamento radicale da ogni punto di vista; nasce per promuovere lo sviluppo sostenibile, per far si che il territorio diventi quanto più attrattivo ed inclusivo possibile, e tutti i cittadini sono chiamati ad intervenire. Economia, società e territorio si muovono all’unisono. La valorizzazione di tutte le risorse, di ogni area, è fondamentale per Reggio, che diverrà ufficialmente Città metropolitana il 15 maggio del 2016. Istituiremo un ufficio sulla Città metropolitana – spiega Bova – una cabina di regia e dei gruppi di lavoro a cui potranno partecipare tutti i sindaci della provincia sulla base di un grande processo partecipativo”.
Un processo partecipativo durante il quale si dovranno affrontare vari problemi: dalla carenza delle infrastrutture all’emergenza sanitaria (solo per citarne alcuni).
“Ritengo che il progetto proposto dall’associazione Dynamica-mente sia un mezzo utile a chi come noi amministra”, così, infine, l’arch. Santina Dattola, assessore provinciale alla Pianificazione Territoriale. “Da questa giornata – ha concluso – possono nascere degli spunti interessanti per altre proficue iniziative”.