Reggio: raccolte 1400 firme a sostegno della petizione “Consiglio Città Amica dell’infanzia”

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La petizione vorrebbe promuovere la nascita di un Organismo consultivo sulle politiche educative a Reggio

Presentate dalla Cooperativa Sociale Baby Braccio di Ferro, al protocollo del Comune di Reggio Calabria, le 1400 firme a sostegno della Petizione Popolare per l’istituzione del “Consiglio Città Amica dell’infanzia”. Oltre 1400 cittadini hanno aderito alla petizione per promuovere la nascita di un Organismo consultivo sulle politiche educative, con l’obiettivo di rappresentare le esigenze e le proposte delle famiglie e dei loro bambini, degli educatori, dei responsabili dei servizi per favorire la concertazione tra soggetti interessati e potenziare la rete dei servizi per la prima infanzia, sostenendone la qualità tramite il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema integrato pubblico-privato. L’iniziativa promossa dalla Cooperativa Sociale Baby Braccio di Ferro trova le sue premesse in una dettagliata analisi dei fabbisogni che demarca il deficit strutturale dei servizi per l’infanzia presente nel Comune di Reggio Calabria, in cui l’attuale livello di copertura dei servizi a titolarità pubblica nella fascia 0-2 anni, risulta pari a zero.

E proprio di questi giorni la conferenza stampa del Sindaco e dell’Assessore alle Politiche Educative che hanno illustrato i piani di intervento pianificati per l’utilizzo dei fondi comunitari del Piano Azione Coesione attraverso la previsione della riapertura del nido aziendale, dei nidi comunali di Archi e Gebbione, mediante l’attivazione di complessivi 250 posti nel sistema integrato. Un piccolo primo passo, una goccia nel mare dei diritti dei bambini della città, che avviene attraverso la pianificazione di risorse certamente non sufficienti a colmare l’attuale gap. Dai dati dei piani di intervento emerge che l’offerta di posti in nidi pubblici o convenzionati non raggiungerà la copertura minima richiesta dal Ministero nelle linee guida infanzia e cioè l’attuazione di un numero di posti perlomeno pari al 12% del bacino potenziale 0-2 anni. Ciò vuol dire che a Reggio Calabria, a fronte di un numero di utenti potenziali compresi nella fascia di età 0-2, pari a 4.726, il numero di posti attualmente previsti nei nidi (250 di fatto solo teoricamente
disponibili), rappresentano appena il 5,3 % dell’intera utenza potenziale, ben lontano quindi dall’obiettivo indicato dal
Pnscia del 12%.
Le azioni previste nei piani di intervento, pongono la sostenibilità dei servizi solo per i due anni educativi 2015/2016 e 2016/2017 ma non risolvono la questione della sostenibilità dei servizi negli anni educativi a venire, in quanto le risorse PAC non hanno tale finalità, né sono indirizzate a sostenere nel medio e lungo periodo la spesa corrente dell’Amministrazione Comunale. E’ necessario riuscire a pianificare servizi stabili e duraturi, che non cessino la loro in corrispondenza della carenza di finanziamenti statali o comunitari, ma siano sostenuti attraverso una comunale che come obiettivo promuova il sostentamento nel tempo dei servizi.

Anche per queste ragioni e soprattutto per istituire il dibattito, per il quale i cittadini li hanno delegati, i promotori dell’iniziativa discuteranno prossimamente, in Commissione competente, l’istituzione del Consiglio Città Amica dell’infanzia. Con questa iniziativa 1400 cittadini, attraverso i loro promotori, richiedono all’Amministrazione Comunale una visione strategica delle politiche dell’infanzia, per definire una cultura capace di trovare cittadinanza nel servizio educativo stesso e nel tessuto sociale che lo circonda, attraverso la partecipazione dei genitori, degli educatori, e dei responsabili dei servizi mediante un dialogo permanente che sostanzi l’idea di una servizio di cui tutti sono chiamati a sentirsi responsabili, interlocutori attenti all’azione educativa quotidiana. Nello specifico con la petizione si richiede che siano assegnate al “Consiglio Città Amica dell’infanzia” determinate funzioni quali: garantire la partecipazione dei genitori, ascoltando le loro proposte e le richieste delle famiglie che frequentano i servizi per l’infanzia; indirizzare la riflessione culturale intorno ai principali temi educativi; riconoscere la natura educativa dei nidi d’infanzia; assicurare un’offerta di servizi educativi di qualità per i bambini, per contribuire al loro benessere attuale e porre le basi per il futuro; offrire ai loro genitori un aiuto fondamentale nell’impegno educativo e nella conciliazione dei tempi di vita e lavoro.
Nella proposta predisposta dalla cooperativa Baby Braccio di Ferro la partecipazione delle parti coinvolte è intesa come una comunità educativa che potrà interagire con la più vasta collettività sociale attraverso la costituzione delle necessarie componenti quali: il Consiglio di unità educativa, il Consiglio di zona e il Consiglio Città Amica dell’infanzia.
La petizione normativamente attua il titolo II dello Statuto Comunale e l’art. 36 del Regolamento per l’attuazione degli Istituti di partecipazione popolare e richiede al Sindaco e alla Commissione competente, in tempi brevi, l’inserimento all’ordine del giorno del consiglio comunale della proposta per fornire una risposta concreta alle richieste dei cittadini.
Ci auguriamo che il Consiglio comunale, durante l’esame, all’unanimità voglia sostenere la raccomandazione europea del 20 febbraio 2013 che citiamo integralmente: L’educazione per la prima infanzia è un servizio imprescindibile che, fornito a tutta lapopolazione infantile, favorisce la formazione globale del cittadino. L’educazione per l’infanzia di qualità, realizza interventi precoci di inclusione sociale e di sviluppo riducendo le disuguaglianze di partenza: è quindi un servizio indispensabile per “spezzare il circolo vizioso svantaggio sociale”

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