Nel mirino la discrezionalità usata dal segretario generale per la selezione dei dipendenti impegnati nei preparativi
Le celebrazioni per i sessant’anni dalla Conferenza di Messina continuano a far discutere la politica cittadina. Stavolta a strepitare contro il Comune sono i sindacati: le rappresentanze dei lavoratori nella fattispecie accusano Antonio Le Donne di “discrezionalità” in merito alla selezione dei 33 dipendenti di Palazzo Zanca impegnati nei preparativi della manifestazione. Questi, infatti, ottenendo un pagamento straordinario per le prestazioni extra, sarebbero stati scelti dal Segretario Generale senza la necessaria programmazione che avrebbe dovuto portare ad una ricognizione delle forze disponibili. I sindacati, in tal senso, sarebbero stati consultati soltanto dopo la formalizzazione del “progetto-obiettivo” concernente l’evento, la qual cosa avrebbe alimentato le proteste dei dipendenti pubblici. Di più: tali prestazioni faranno ulteriormente crescere le spese complessive disposte dall’Amministrazione per l’evento. Una brutta botta per la Giunta, se è vero che la contestazione da sinistra a Renato Accorinti verteva proprio sull’incoerenza di sborsare circa 50mila euro in tempi di austerità signoriniana.