La poco trasparente gestione dell’Asp Messina “targata” Sirna, ancora nel mirino della FP CGIL
Dove non arrivano i normali canali di comunicazione tra management e organizzazioni sindacali, arriva la stampa. O meglio è a quest’ultima che ha ben pensato di rivolgersi il direttore generale dell’azienda sanitaria provinciale, Gaetano Sirina, per rispondere ai molteplici solleciti inviati in queste settimane dalla segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocé e dal coordinatore provincia, Antonio Trino. “Un atteggiamento che conferma – scrivono i sindacalisti – come per il manager sia più importate provare a salvare la faccia pubblicamente, piuttosto che dare risposte concrete nel merito dei problemi”.
Nel difendersi dalle accuse di mancanza di trasparenza mosse dalla Funzione pubblica della CGIL, il manager fornisce delle motivazioni che per i sindacalisti sono però prive di strutture. “Ma soprattutto – evidenziano – preoccupa non poco scoprire che colui il quale dovrebbe essere pienamente consapevole del funzionamento e dell’organizzazione dei servizi dell’azienda, mette in atto delle scelte che invece dimostrano l’esatto contrario”. A tal proposito, la vicenda più recente, nonché più emblematica, riguarda il laboratorio di Sanità pubblica, recentemente sguarnito di ulteriori figure spostate all’Unità di patologia clinica di BarcellonaP.G., dove viene però svolto un’attività del tutto diversa.
Alla luce della mancanza che interessano il laboratorio, i sindacalisti si domandano come sia possibile garantire alcune fondamentali funzioni attribuite all’ufficio:
1) chi effettua i controlli delle mense scolastiche e più in generale della ristorazione pubblica e collettiva dove i nostri figli mangiano!
2) dove vengono inviate le analisi che il LSP è impossibilitato ad effettuare per le motivazioni di cui sopra e con quali spese?
3) come si garantisce il controllo della qualità dell’aria negli ambienti confinati (sale operatorie, terapie intensive, rianimazioni, ecc) se il servizio viene depauperato di risorse umane? A tal pro si chiarisce che i controlli fatti “in house” dai singoli Presidi Ospedalieri , non sono identici a quelli fatti dal laboratorio di analisi pubblica, sicuramente più performanti sotto un aspetto qualitativo.
4) come si potrà garantire l’importantissimo servizio di controllo delle acque di balneazione di tutta la provincia espletato dal LSP a tutela della salute pubblica e di fondamentale importanza anche, trasversalmente, per l’economia locale visto che la qualità certificata delle acque di balneazione, diramata attraverso le istituzioni nazionali e comunitarie, riesce a convogliare interessi migratori turistici verso le nostre aree?
5) secondo quale logica si ridimensiona di fatto tale servizio, se, così come emerso da notizie stampa, da quest’anno le ASP avranno a disposizione un milione di euro ciascuna per ogni anno per l’implementazione di interventi sanitari finalizzati alla cura ed alla prevenzione delle malattie da inquinamento ambientale riconosciuti dalla giunta regionale?
6) che fine hanno fatto i fondi ex art. 20 L. 67/88 (€ 800.000,00) stanziati espressamente per il LSP di Messina, giusto Documento Unitario di Programmazione degli Investimenti Sanitari in Sicilia emanato dal Dipartimento Regionale per la Pianificazione Strategica dell’Assessorato della Salute (intervento n. 36)!