Uno dei “tesori” della Calabria è Caulonia, un piccolo borgo del reggino che si erge su un’altura sovrastante la parte bassa del paese, chiamata Caulonia Marina. Storia, tradizioni antiche e moderne: Caulonia da ieri ad oggi
Il Centro Storico di Caulonia, uno dei più antichi e suggestivi borghi di collina della Calabria Jonica, è situato su un’altura di 300 metri di altezza, nella provincia di Reggio Calabria; Caulonia Marina, invece, si estende lungo la costa sottostante.
Caulonia, chiamata anticamente Castrum Vetus (Castelvetere), ha la “fisionomia” di una roccaforte, circondata dai cosiddetti “timpi”, i dirupi; la struttura interna del paese è costituita da vicoli strettissimi, detti “vinedi”, da antiche chiese e scalinate che portano alla parte più alta del borgo, il “Baglio”. Si conservano ancora i resti degli archi appartenenti alle quattro porte di protezione da cui si accedeva al paese: Porta Sant’Antonio o del Salvatore, Porta Pusterla, Porta Amusa, e Porta Allaro.
Le origini di Caulonia risalgono molto probabilmente al periodo tardo romano o all’epoca bizantina; si crede che sia stata fondata dai profughi dell’antica Kaulon magno-greca, i cui resti sono stati rinvenuti tra Punta Stilo e Monasterace Marina. Ad oggi, il comune conta una ventina di frazioni.
I ruderi del castello del XV secolo, in passato abitato dai Caraffa, la chiesa di San Zaccaria, dell’Immacolata, la chiesa Matrice di Santa Maria Assunta, la chiesa di S. Maria dei Minniti, del S.S. Rosario, di S. Silvestro e S. Barbara, palazzi antichi, come palazzo Hierace e palazzo Cricelli, fanno di Caulonia un tesoro da preservare e custodire.
Per non dimenticare, poi, l’Eremo di S. Ilarione (probabilmente risalente ai tempi del monachesimo medievale bizantino), il Santo protettore di Caulonia, la cui statua viene fatta sfilare due volte l’anno, ad ottobre e a maggio, e portata al “Calvario”, una chiesa poco distante dal paese; il sacerdote, seguito dai fedeli in processione, porta il braccio d’argento contenente una reliquia del Santo. Un’altra peculiarità, legata al culto di S.Ilarione, si rifà all’usanza di bruciare ogni anno un albero di ulivo sito dinnanzi all’Eremo, il luogo dove il Santo era solito sostare: tutti gli anni, puntualmente, l’albero rigermoglia.
Il rispetto delle tradizioni religiose è di vitale importanza per gli abitanti di Caulonia, che ancora oggi portano avanti antichi riti sacri, come il Caracolo, la Svelata, di cui avevamo parlato nel periodo della Santa Pasqua.
La rilevanza dell’aspetto religioso è alla pari di quello storico: risale al 1945, esattamente al 6 marzo di quell’anno, l’insediamento della breve Repubblica Rossa di Caulonia, ad opera dell’allora sindaco comunista Pasquale Cavallaro. Cinque giorni di rivolta, scaturita dai tumulti dei contadini nei confronti dei proprietari terrieri. I braccianti formarono un vero e proprio esercito popolare ed un tribunale del popolo, alimentati dall’arresto del figlio del sindaco, Ercole Cavallaro, per furto ai danni di un notabile. Tutti i partecipanti alla sommossa vennero in seguito giudicati dinnanzi al tribunale di Locri: molti di loro furono picchiati, torturati, e alcuni uccisi.
Dalla storia di ieri a quella di oggi, fatta di un paese ormai “spoglio” di giovani, ma che si rinvigorisce durante i mesi estivi, quando sia il Centro Storico che Caulonia Marina si “riempiono” di turisti provenienti da ogni parte del mondo.
E ad arricchire ancora di può l’estate cauloniese, è la Tarantella Power, che ogni anno a fine agosto allieta il pubblico presente nella piazza principale del paese, Piazza Mese. Gli artefici principali di questo spettacolo sono Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea, dei TaranProject, che conservano l’amore, e lo trasmettono con i loro brani, della musica popolare italiana.