La “speciale” lista di compiti per l’estate assegnati da Cesare Catà, un professore di Fermo, ai suoi studenti: un vero e proprio inno alla vita
Sono semplici, chiare le linee guida che il Professore Catà trasmette ai suoi ragazzi per spingerli a passare un’estate non solo di studio, ma soprattutto di gioia e divertimento.
“Al mattino, qualche volta, andate a camminare sulla riva del mare in totale solitudine: guardate come vi si riflette il sole e, pensando alle cose che più amate nella vita, sentitevi felici”. Questo è il primo compito assegnato; più che un compito, però, ha l’aria di un vero e proprio insegnamento di vita: prima di essere alunni, siate ragazzi, godetevi ogni istante che la vita vi riserva.
E quanti di noi avrebbero voluto assegnati dei compiti simili? Non dimentichiamoci, però, l’importanza dello studio, della conoscenza; e non lo dimentica di certo il singolare Professore, che insieme all’invito di pensare ai nuovi termini imparati nel corso dell’anno scolastico, dice ai suoi studenti di essere liberi, perché “più cose potete dire, più cose potete pensare; e più cose potete pensare, più siete liberi”.
Non manca, ancora, un ulteriore invito caloroso alla lettura, che non deve essere forzata, ma “ispirata” dalle avventure, dai sogni che si vivono solo in estate. “Leggete – è la terza “traccia” dei compiti assegnati – perché è la migliore forma di rivolta che avete”.
E come già sottolineato, la rilevanza di questi “consigli” sta proprio nel trasformare quelli che sono da sempre (per gli studenti) i tanto odiati compiti estivi, in degli stimoli, in una ricchezza, in un qualcosa che possa fare in modo che nel corso dei tre mesi “liberi” dalla scuola il ragazzo comunque continui ad imparare, a riflettere anche su sé stesso.
Una forma di introspezione che molto spesso causa, soprattutto nei giovani, dei malesseri a volte poco evidenti dall’esterno, ma che se non compresi possono segnare a fondo la vita di un ragazzo. Bisogna essere grati alla vita: è questo il più importante e bell’insegnamento dato dal Professore Catà: “Ballate. Senza vergogna – ecco cosa spinge a fare il docente – In pista sotto cassa, o in camera vostra. L’estate è una danza, ed è sciocco non farne parte. Almeno una volta, andate a vedere l’alba. Restate in silenzio e respirate. Chiudete gli occhi, grati”.
Movimento, perché lo sport diventa, in questa “speciale” lista, quasi un dovere morale; ma anche amore: “Se trovate una persona che vi incanta – è il nono compito – diteglielo con tutte la sincerità e la grazia di cui siete capaci. Non importa se lui/lei capirà o meno. Se non lo farà, lui/lei non era il vostro destino; altrimenti, l’estate 2015 sarà la volta dorata sotto cui camminare insieme”.
Tutto questo è ciò che sta rendendo non solo “famoso”, ma anche tanto ammirato, il docente di Fermo, che, per l’appunto, rimane sempre e comunque un docente: “Riguardate gli appunti delle nostre lezioni – ricorda agli studenti – per ogni autore e ogni concetto fatevi domande e rapportatele a quello che vi succede”.
E continua: “Siate allegri come il sole, indomabili come il mare; non dite parolacce, e siate sempre educatissimi e gentili; guardate film dai dialoghi struggenti (possibilmente in lingua inglese) per migliorare la vostra competenza linguistica e la vostra capacità di sognare. Non lasciate che il film finisca con i titoli di coda. Rivivetelo mentre vivete la vostra estate; Nella luce sfavillante o nelle notti calde, sognate come dovrà e potrà essere la vostra vita: nell’estate cercate la forza per non arrendervi mai, e fate di tutto per perseguire quel sogno”.
Vivere, rivivere, non arrendersi mai: le parole chiavi sono queste, chiosate dal più attento e coinciso monito che solo un genitore può dare e capire fino in fondo: “Fate i bravi”.