CittadinanzAttiva scende in campo contro i privilegi degli ex consiglieri regionali
Con alcuni esempi nei settori della scuola, dei servizi pubblici locali, della sanità e della giustizia, Cittadinanzattiva vuole rendere concretamente “misurabile” l’entità della spesa per i vitalizi dei consiglieri regionali, e spiegare, usando una immagine che richiama alla memoria un pacchetto di sigarette, a cosa il vitalizio nuocia gravemente:
- Scuola: con 170 milioni di euro si possono costruire 34 nuove strutture scolastiche in muratura, antisismiche e energeticamente a norma.
- Trasporto pubblico locale: con 170 milioni si possono mettere in circolazione sui binari 19 nuovi convogli con locomotiva e 8 carrozze per il trasporto dei viaggiatori pendolari
- Sanità: con 170 milioni di euro si potrebbero comprare: più di 80 macchine per la PET,o più di 100 macchine per la RM, o circa 340 macchine per la TAC
- Giustizia: nel 2014 per l’edilizia penitenziaria sono stati spesi 38 milioni di euro (¾ in meno del 2013). Per le attività di reinserimento dei detenuti 6 milioni.
“I vitalizi dei consiglieri regionali, oltre ad essere un istituto illegittimo, rappresentano un privilegio del tutto indifendibile – ha dichiarato Laura Liberto, responsabile della rete Giustizia per i Diritti di Cittadinanzattiva – Di fronte allo smantellamento del sistema di welfare ed ai continui tagli ai servizi pubblici, i milioni di euro destinati ogni anno dalle regioni per sostenere i vitalizi dei consiglieri regionali sono uno schiaffo per tutti i cittadini, che non possono né debbono accontentarsi di simboliche riduzioni dei costi della politica. Con questa campagna prosegue il nostro impegno per porre fine allo scandalo dei vitalizi che continuano a prosciugare i già dissestati bilanci regionali. Chiediamo alle Regioni di rispettare ed applicare correttamente leggi dello Stato già in vigore, con il passaggio per tutti i consiglieri regionali, compresi quelli rieletti e cessati dal mandato, al sistema previdenziale contributivo”.
Nei prossimi giorni sarà attivata una petizione online sulla piattaforma Change per sostenere la campagna.