Cgil, Cisl e Uil chiedono un tavolo tecnico e lanciano l’allarme: in gioco il futuro della cantieristica navale locale
Nei giorni scorsi, infatti, è stata avviata la procedura per 31 licenziamenti collettivi su 65 unità presenti in cantiere attraverso l’istituto della mobilità legge 223/91.
L’azienda lamenta l’esigua attività di produzione. “Il paradosso, però, – commentano i tre segretari provinciali di Fim, Fiom e Uil, Nino Alibrandi, Salvatore Chiofalo e Pasquale Rizzo – è che la Intermarine ha acquisito commesse per 500 milioni di euro tutte dirottate nel cantiere di Sarzana dove ha assunto nuovo personale. Tutto questo sfruttando marchio e know how Rodriquez”.
“Non siamo d’accordo – continuano – a trovare solo soluzioni tampone per i lavoratori interessati. Vogliamo garantiti tutti i livelli occupazionali presenti in un cantiere che dal 2008 è interessato a una continua riduzione di personale che in pochi anni, con l’alibi della crisi, ha portato una realtà fiore all’occhiello della cantieristica mondiale da oltre 100 lavoratori ai 65 attuali”.
Nella nota al Prefetto, Fim, Fiom e Uil evidenziano anche come lo scorso 3 marzo l’Autorità Portuale di Messina abbia rinnovato la concessione delle aree occupate dall’azienda sino al 2028. E proprio al Presidente dell’Autorità Portuale, Antonino De Simone, i sindacati hanno chiesto ufficialmente di essere ascoltati in sede di Comitato Portuale. La concessione delle aree, infatti, era stata approvata in ragione di un’azione di sviluppo del cantiere, ma i fatti degli ultimi giorni contraddicono gli impegni dichiarati.
I sindacati intendono coinvolgere tutti i soggetti che siedono al tavolo del Comitato Portuale per esprimere le preoccupazioni e confrontarsi sui possibili scenari e i percorsi da porre in essere per evitare ogni speculazione delle aree del cantiere e ridare lavoro e occupazione alle maestranze.