Messina, i numeri parlano chiaro: il Piemonte non può chiudere

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Lo Snater valuta azioni legali a tutela del nosocomio cittadino

ospedale-piemonte-messinaAbbiamo posto interrogativi precisi, abbiamo evidenziato criticità, abbiamo sottolineato incongruenze dati alla mano. Avremmo voluto che i nostri dubbi fossero dipanati con altrettanta precisione, pragmatismo e onestà intellettuale, ma non ci è stato permesso“. Con queste parole Renato Coletta, rappresentante sindacale dello Snater, ha voluto stigmatizzare le inconsistenti e fuorvianti rassicurazioni fornite dalla deputazione regionale sulla sopravvivenza dell’Ospedale Piemonte.

Secondo tale sigla è in atto un’azione di smantellamento “che prosegue spedita attraverso l’emanazione di una recente circolare da parte dell’azienda ospedaliera Papardo-Piemonte che annuncia l’interruzione dei ricoveri, quindi la chiusura definitiva dell’UO di Medicina Generale a partire dall’1 giugno. Analoga sorte toccherà anche all’UO di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria,  al Punto Nascite e all’UTIN“.

Per Coletta il trasferimento al Papardo non tiene in considerazione un dato: quella struttura sanitaria dovrebbe coprire un bacino d’utenza di 31mila abitanti, i residenti della VI° Circoscrizione. Di più: lo svincolo autostradale più vicino dista ben 12 chilometri. Del tutto differenti, invece, i numeri del Piemonte, la struttura che sta per essere svuotata della propria mission: oltre 40.000 abitanti dei 12 comuni del Distretto 26 vengono intercettati dal nosocomio di Viale Europa, con  un bacino d’utenza di 150.000 cittadini delle 3 circoscrizioni (III°- IV ° – V°).  Il totale è di oltre 190mila abitanti serviti, in prossimità di uno svincolo autostradale che consente un celere raggiungimento del pronto soccorso.

Snater, preso atto della gravissima situazione, assieme al Comitato, alle altre associazioni e sindacati, sta valutando le opportune iniziative e azioni legali da intraprendere.

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