Messina-Reggina, mano pesante del giudice sportivo: negli spogliatoi all’intervallo è successo di tutto, l’arbitro ha chiesto di sostituire gli steward con forze di polizia ma non ce n’erano disponibili…
Messina graziato dal giudice sportivo che non ha squalificato lo stadio San Filippo nonostante i gravi episodi di violenza che hanno portato all’arresto di 12 Ultras siciliani. Le sanzioni nei confronti della società sono comunque pesanti, con 30.000 euro di ammenda al Messina “perchè propri sostenitori prima dell’inizio della gara e durante la stessa introducevano e accendevano nel proprio settore numerosi fumogeni e petardi che venivano lanciati sul terreno di gioco, più volte durante la gara ed in particolare dopo la segnatura della rete della squadra avversaria, in numero tale da costringere ad una sospensione della gara per circa cinque minuti onde permettere il loro spegnimento“.
“Gli stessi – continua la nota – durante la gara lanciavano sul terreno di gioco numerose bottigliette semipiene d’acqua, senza conseguenze; al termine dell’incontro alcuni sostenitori scavalcata la recinzione entravano sul terreno di gioco e aprivano una porta di accesso facendo entrare sul terreno di gioco altri sostenitori con intento aggressivo, prontamente fermati dall’intervento delle forze dell’ordine; per comportamento gravemente omissivo degli addetti alla sicurezza che al termine del primo tempo di gara contribuivano a provocare un principio di rissa fra calciatori e dirigenti delle due squadre che rientravano negli spogliatoi; tale incresciosa situazione costringeva l’arbitro a richiedere nell’intervallo della gara la sostituzione degli addetti alla sicurezza con rappresentanti delle forze dell’ordine, richiesta non accolta dal funzionario di polizia, non avendo disponibilità di ulteriore personale; in ogni caso si provvedeva degli addetti alla sicurezza con altri addetti; per tale situazione l’arbitro iniziava il secondo tempo di gara con circa 10 minuti di ritardo; perchè dopo il termine della gara e fuori dall’impianto sportivo alcuni sostenitori lanciavano verso l’autovettura che trasportava gli ufficiali di gara numerosi sassi e colpivano la stessa con alcune cinghiate provocando danni alla vettura stessa (obbligo risarcimento danni, se richiesto)“.
Maxi inibizione per Ferrigno
E’ stato inoltre nibito a svolgere ogni attività in seno alla FIGC, a ricoprire cariche federali ed a rappresentare la società nell’ambito federale fino al 30 settembre 2015 il Direttore Sportivo del Messina Fabrizio Ferrigno “perchè al termine del primo tempo di gara rientrando negli spogliatoi, minacciava verbalmente alcuni calciatori della squadra avversaria, aggrediva gli stessi spintonandoli, provocando un principio di rissa, prontamente sedata dall’intervento delle forze dell’ordine“.
Squalifiche per Tedesco, Aronica, Cirillo e Benedetti
Squalificato per 4 giornate l’allenatore della Reggina, Giacomo Tedesco, espulso nell’intervallo “perchè al termine del primo tempo di gara rientrando negli spogliatoi rivolgeva ad un calciatore della squadra avversaria frasi offensive e provocatorie che innescavano un principio di rissa prontamente sedata; alla comunicazione dell’arbitro di considerarsi espulso rivolgeva allo stesso una frase offensiva“.
Squalificato per 3 giornate il difensore della Reggina Salvatore Aronica, espulso al 90° “per doppia ammonizione per condotta scorretta verso un avversario e per condotta non regolamentare; al termine del primo tempo di gara rientrava negli spogliatoi colpiva con uno sputo un addetto alla sicurezza innescando un principio di rissa, prontamente sedata dall’intervento delle forze dell’ordine“.
Squalificato per 2 giornate il difensore della Reggina Bruno Cirillo “perchè durante la gara si rivolgeva ai tifosi della squadra avversaria con espressioni offensive e provocatorie, causando la loro reazione“.
Squalificato per una giornata anche il terzino sinistro amaranto Amedeo Benedetti, espulso al 10° del secondo tempo “per condotta non regolamentare e per condotta scorretta verso un avversario”
Per il club amaranto ammenda di 2.500 euro “perchè propri sostenitori in campo avverso introducevano e accendevano nel proprio settore numerosi fumogeni, alcuni dei quali venivano lanciati sul terreno di gioco e facevano esplodere, anche sul terreno di gioco diversi petardi, il tutto senza conseguenze; gli stessi danneggiavano le strutture del settore dello stadio loro riservato (obbligo risarcimento danni, se richiesto).”