Il gruppo consiliare difende la propria proposta: “è sensata e percorribile”
Secondo i consiglieri comunali, gli otto presidi eventualmente acquisiti non costituirebbero né un problema né una novità, stante l’esigenza di valutare l’offerta sanitaria in relazione ai bacini di utenza. Il Decreto Balduzzi in tal senso prevedrebbe «in un territorio di 80-150 mila abitanti, l’esistenza di un “presidio Ospedaliero di base” con Pronto Soccorso dotato di posti di “Osservazione Breve Intensiva” e un numero essenziale di specialità e servizi (Medicina, Chirurgia Generale, Ortopedia, Anestesia, Servizi di supporto in rete di guardia attiva o in regime di pronta disponibilità H24 quali Radiologia, Laboratorio, Emoteca)». Un quadro che sembra calzare a pennello proprio per il Piemonte, sito fra la Terza e la Quarta Circoscrizione ed in prossimità dello svincolo autostradale
Secondo Gioveni, Rizzo, Mondello, Perrone, David e Consolo, se è vero che tutto il sistema sanitario regionale dev’essere rimodulato non si comprende perché non possa essere vagliato e posto in essere l’affidamento di un ospedale funzionale all’Azienda Sanitaria che si occupa dell’intera Provincia.