Cala l’occupazione e “saltano” le imprese: cosa fanno le istituzioni?
Amaro è il dato registrato sul territorio: “l’andamento economico della provincia di Messina continua a mostrare evidenti segnali di sofferenza. I dati relativi al I° trimestre 2015 rivelano, infatti, una marcata diminuzione del numero delle imprese rispetto alla stesso periodo dell’anno precedente. Le cessazioni di imprese, infatti, sono state il 20% in più delle nuove iscrizioni” ha rilevato il commissario di Piazza Cavallotti. Evidenziando il quadro desolante e la debolezza strutturale del sistema peloritano, lo stesso ha riscontrato una “costante riduzione dell’occupazione del 3,5% che arriva al -5,0% nel caso dei soli addetti «dipendenti». Il settore maggiormente colpito è quello delle costruzioni“. Da qui il richiamo alle istituzioni, affinché questo “effetto preoccupante” sia contrastato con un “alleggerimento degli adempimenti burocratici ed un più facile accesso al credito“.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche l’intervento di Pagliaro: “Osservando la dinamica delle unità locali, apertura e chiusura, si riscontra una contrazione delle aperture di unità locali da parte di imprese di altre regioni; mentre le imprese messinesi riducono le aperture nella provincia preferendo andare in altre aree economiche. Questo dal punto di vista dell’apertura di unità locali fa dedurre: A) che l’economia messinese è un’economia chiusa? B) che il territorio è poco attrattivo per gli imprenditori di fuori regione“.