Serie D, Palmese e Hinterreggio ad un passo dal baratro: l’iscrizione è a rischio

StrettoWeb

La crisi economica ha messo a serio rischio il futuro di molte squadre, la situazione in Serie D è drammatica e molte squadre potrebbero non iscriversi al campionato

La crisi economica che oramai da alcuni anni sta interessando il paese Italia inevitabilmente sta procurando effetti quasi devastanti per quasi tutto il settore calcistico in particolare quelle società minori costrette a chiudere baracca. Al momento il mercato lo regge solo la serie A per le altre invece è un continuo vivacchiare nella speranza che qualcosa possa essere sbloccata. Paralisi totale invece per il calcio dilettantistico in particolar modo quello calabrese. Il rischio concreto è che tra qualche mese in serie D girone meridionale parecchie società saranno costrette a chiudere i battenti. Al momento possono ritenersi al sicuro la neo promossa Vibonese (una delle poche società di calcio dove tutti vorrebbero giocare vista la grande serietà e puntualità nel corrispondere i rimborsi spesa da parte del duo Caffo Beccaria) ed il Rende che addirittura la prossima stagione andrà a partecipare alla Coppa Tim. Per il resto le altre calabresi annaspano nella speranza che da qui a poco possono trovare altri finanziatori per poter partecipare ad un’altra stagione in serie D.

Drammatica se non addirittura irrimediabile la situazione dei reggini dell’Hinterreggio. Qui ci troviamo di fronte ad una società che è stata assente per tutta la durata del campionato che forse non ha ben compreso la valenza di questo campionato. Tanti ad esempio sono stati i diritti-doveri che in questa stagione la società non ha ottemperato nei confronti dei propri tesserati ai quali va detto un grazie per aver salvato la categoria nonostante il volontariato dell’ultimo biennio. Evidentemente la conferma dell’interdittiva antimafia nei confronti dell’Hinterreggio e l’imminente chiusura del centro sportivo (sono stati eseguiti alcuni lavori in maniera abusiva) non fanno presagire a nulla di buono. A tutto questo va aggiunto anche che quasi tutti i calciatori hanno chiesto ed ottenuto la lista di svincolo e fa capire che la società reggina ha davvero le ore contate. Dopo tanti anni a finanziare da solo la squadra di calcio del Roccella il notaio Achille Giannitti ha detto basta, ma assolutamente non è messa in discussione l’iscrizione per la seconda stagione in serie D considerato che il dopo Giannitti è stato già individuato nella figura di alcuni stimati imprenditori della zona.

La Gioese adesso attende dal giovane Giuseppe Pedà (appena eletto Sindaco della Città) quelle risposte che lo stesso si era riservato di dare al Presidente Rombolà qualora venisse eletto Sindaco. Rombolà non chiede alcun contributo (è vietato dalla legge che le Istituzioni elargiscono contributi alle squadre di calcio) ma chiede che il primo cittadino si impegni a fare completare il polivalente di Gioa Tauro dichiarato inagibile per alcuni lavori che mancano, oltre al completamento della Tribuna coperta. L’altra richiesta che Rombolà chiede al primo cittadino è quello di coinvolgere i tanti imprenditori che lavoro presso il porto di Gioia Tauro magari con una piccola sponsorizzazione in modo che tutto non ricada su una sola persona. Gioia Tauro che ha un bacino di quasi 20.000 abitanti deve capire che la serie D è un patrimonio che appartiene a tutta la comunità e con il coinvolgimento di tutti anche una Lega Pro non è utopistico immaginarla.

Molto più complesso la vicenda Palmi da qualche giorno con la società dimissionaria per evidenti disaccordi con il primo cittadino Barone. Carbone (nella foto) che ha riportato la squadra in serie D dopo parecchi anni battendo tutti i record possibili (su 90 punti totali ne ha ottenuti 85) si è sentito tradito dal primo cittadino viste le continue promesse mai mantenute, o se mantenute arrivate con molto ritardo. La vicenda dello stadio (ancora non sono partiti i lavori) e i lavori (infuocati) dell’ultimo consiglio comunale hanno scoraggiato il Presidente della Palmese costringendolo a consegnare nelle mani dell’amministrazione comunale la squadra. Dimissioni di facciata nell’intento di mettere con le spalle al muro il Comune oppure si tratta di dimissioni vere? La risposta potrà essere data nei prossimi giorni considerato che il tecnico dei record Salerno assieme alla squadra incontrerà Carbone per capire cosa fare per la prossima stagione. Carbone qualche giorno prima di dimettersi aveva garantito alla cittadinanza di aver trovato un paio di sponsor importanti (uno a Roma, due Palmi) oltre all’aiuto economico dell’imprenditore Ciccio D’agostino dell’Azienda Stocco&Stocco per garantire un campionato tranquillo non solo dal punto di vista tecnico ma anche in quello economico per la prossima stagione di serie D. Adesso invece tutto incredibilmente è in alto mare.

Condividi