Reggina, domani il giorno dell’iscrizione poi un luglio decisivo per le sorti del club
32 mila chilometri tra andata e ritorno è la distanza che divide Sidney da Reggio Calabria. Questo è stato il tortuoso tragitto che ha fatto il presidente della Reggina Lillo Foti il 9 aprile scorso, per il complicato motivo di togliere dalle secche un club indebitato e che da anni non riesce a vedere uno spiraglio di luce. Ancora convalescente, dalla sua residenza, sta impartendo le linee guida ai suoi più stretti collaboratori con i quali ha immensa fiducia e stima e che presto potrebbero essere investiti da cariche dirigenziali nel nuovo assetto societario che dovrebbe vedere la luce nelle prime settimane del prossimo mese. Un viaggio che alla fine è servito a ben poco, vista l’uscita di scena (almeno per il momento….) del consorzio australiano con una conferenza stampa voluta solo per pochi intimi. I motivi della momentanea “ritirata” non si conoscono e al momento solamente un gruppo di operatori economici e professionisti reggini può tenere in piedi il club amaranto.
L’ex presidente del CONI Mimmo Praticó, nonché uno del gruppo dei dirigenti che salvarono la Reggina dal fallimento nel 1986, sta mettendo a disposizione della Reggina e della città tutte le proprie conoscenze non solo nel panorama istituzionale, ma soprattutto in quello imprenditoriale. Sarà una montagna difficile da scalare, ma il binomio Foti–Praticò alla fine riuscirà a iscrivere la squadra al prossimo campionato di Lega Pro. Sicuramente non domani, termine ultimo per presentare il fardello completo dei documenti con le ricevute degli avvenuti pagamenti di tutti i tesserati, compresi quelli che sono andati incontro alla società un anno fa con l’incentivo all’esodo e la fidejussione bancaria di 400 mila euro. La Reggina, comunque, farà arrivare in Lega la domanda di ammissione al campionato versando la tassa di 46 mila euro d’iscrizione e tutta la documentazione. Poi verrà messa a conoscenza, come un anno fa, che la documentazione è incompleta e presenterà immediato ricorso, con 15 giorni di tempo a disposizione per chiudere tutte le partite lasciate in sospeso. Una boccata d’ossigeno potrebbe arrivare con l’apertura del calciomercato grazie agli incassi arretrati che arriveranno dall’Udinese e con le cessioni di Viola, il quale piace a Foggia, Spal e Ancona e poi Rizzo che, rientrato per fine prestito, potrebbe ritornare a Perugia ma è lusingato anche dalle offerte di Trapani, Salernitana, Pescara e Avellino. In uscita anche Di Lorenzo. Poi ci sono i giovani come Salandria e Gjuci, i quali potrebbero essere acquistati da club di serie superiore e rimanere ancora per 1 anno in amaranto.