Reggio Calabria, città di mare, può contare sulla presenza di varie spiagge sul suolo cittadino, ma l’incuria ed il degrado regnano sovrani. Si richiede più cura ed attenzione anche e soprattutto da parte dei cittadini stessi
Tra il pericolo delle acque inquinate, e le condizioni di incuria in cui sono lasciati i siti, a Reggio ad oggi non si può contare su una vera e propria spiaggia. E pur vero, però, che per quanto riguarda la situazione, l’amministrazione comunale, nonché la Provincia si sono mosse: da poco è stata infatti presentata l’iniziativa “Spiagge accoglienti e accessibili”, di cui è promotore l’Ente Provincia, in collaborazione con l’Associazione Kleos. In merito a tale progetto, la Provincia stanzierà 5.000 euro per l’acquisto di attrezzatura a servizio dei diversamente abili e dei bambini, in aggiunta ad altri 1.200.000 euro per i lavori di messa in sicurezza delle coste di Reggio, Melito e Motta San Giovanni.
Sul sito del Comune è stato pubblicato nei giorni scorsi un avviso pubblico riferito alla manifestazione di interesse denominata “Estate Reggina 2015”: si vuole, con questa, assicurare un’offerta turistico-culturale qualificata alla città di Reggio.
Però l’estate, si può ben dire, è ormai iniziata: se da un lato si contano le iniziative, gli interventi, i propositi, dall’altro le azioni incivili dei balordi, degli indifferenti, continuano.
Una spiaggia che sorge in città, che può essere fruibile ed accessibile ai tanti che non hanno la possibilità di spostarsi, è ancora invivibile. I resti delle vecchie case che da anni sono state rase al suolo lasciano alla spiaggia un “volto” indecoroso alla vista dei tanti che comunque continuano a frequentare il posto. Migliaia di bagnanti, infatti, d’estate affollano le piccole spiaggette della “Sorgente”, tante sono le macchine che creano un vero e proprio traffico nella zona, dove un parcheggio non esiste, dove una strada asfaltata che arriva alla spiaggia non esiste.
Si è pronunciato in merito l’Assessore comunale all’Ambiente, Antonino Zimbalatti, sottolineando il fatto che per quanto gli compete, ossia un intervento di bonifica ambientale e non strutturale, già sta facendo il possibile. Ai microfoni di Strettoweb, infatti, Zimbalatti ha dichiarato: “stanno procedendo gli interventi per rendere vivibile la zona della Sorgente; degli interventi che non vengono applicati su detriti che non sono di natura ambientale: infatti, sono stati trovati nella zona adiacente al tunnel un contenitore strano e degli altri con su scritto amianto, per cui si spera di poter risalire all’azienda o a chi li ha prodotti. Saranno tolti successivamente i massi (posizionati prima del tunnel per evitare che le azioni dei balordi potessero continuare) insieme all’azienda che ci supporta nel loro trasporto, e cercheremo così di dare una risposta alla gente. Chiaramente – ha proseguito Zimbalatti – questo non significa fare interventi di bonifica eliminando tutto ciò che è stato tolto dal demanio con l’abbattimento delle vecchie case o delle vecchie capanne, né per quanto riguarda la Sorgente, né per quanto riguarda la Capannina. L’AVR è una società che è deputata solamente all’eliminazione dei rifiuti e alla pulizia della zona. Non può interessarsi di eliminare delle deturpazioni che entrano in un riequilibro di tutta la zona, che avverrà con la risistemazione del parco lineare Sud a partire dal periodo di ottobre”.
A soffrire di questa situazione non è solo chi il posto lo frequenta d’estate, tra cui famiglie con bambini, che si ritrovano così a chiedersi se è il caso o meno di continuare ad andare a mare alla “Sorgente”, ma anche e soprattutto chi in quella stessa zona ci vive.
“La rovina di Reggio è l’ignoranza – ci trasmette una cittadina indignata – se solo le persone si documentassero sul pericolo dell’eternit, dell’amianto, e sui danni che hanno causato, allora chiamerebbero qualcuno per smaltirli come si deve, senza creare problemi al prossimo e a sé stessi”.