Josephine Condemi, referente del progetto TwPinocchio/Wired, svoltosi negli scorsi mesi anche in alcuni istituti di Reggio Calabria, ai microfoni di Strettoweb approfondisce gli aspetti chiave dell’iniziativa, che ha visto la sua conclusione sabato 6 giugno nel corso di un evento istituzionale
Il progetto ha coinvolto 60 scuole in tutta Italia in un lavoro di reinterpretazione e riscrittura di una delle favole più amate dai bambini, Pinocchio di Carlo Collodi.
Le avventure del noto burattino sono state, anche qui a Reggio Calabria, il fulcro di veri e propri “laboratori itineranti”, a cui hanno preso parte docenti e alunni (dagli 8 ai 16 anni) di 18 classi; le scuole del territorio che hanno aderito alla bella iniziativa, sono stati l’Istituto Comprensivo “Falcomatà-Archi”, l’Istituto Comprensivo “San Sperato-Cardeto” ed il Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”.
Una “fusione”, è proprio il caso di dirlo, di intelletti, di età, di modi di pensare e vedere le cose. Da novembre a gennaio, i ragazzi hanno così potuto riscrivere, in forma innovativa, la favola di Pinocchio, insieme a molti giovani come loro di altre regioni italiane; attraverso un calendario didattico, infatti, venivano inviati filastrocche, disegni, parole chiave direttamente sull’account Twitter di ogni classe, gestiti e controllati dall’account principale, che permetteva, tra le altre cose, di mettere insieme le idee di ciascuno. Soprattutto per aiutare i più piccoli, poi, ad occuparsi di trascrivere ogni pensiero in 140 caratteri su Twitter, sono state proprio le insegnanti, che in questo modo hanno avuto anche la possibilità di avvicinarsi ancora di più al mondo della tecnologia.
“Dopo l’esperienza maturata l’anno scorso dai ragazzi del liceo scientifico “L. Da Vinci” con #TwSposi/Meta – ci spiega la referente del progetto #TwPinocchio/Wired, nonché responsabile dello stesso qui a Reggio Calabria, la dott.ssa Josephine Condemi – ancora loro hanno potuto quest’anno interagire con i bambini delle elementari e delle medie, in un percorso didattico dedicato ai soli studenti, in cui si è parlato di tecnologia, di libertà. I ragazzi, infatti – continua a trasmettere ai microfoni di Strettoweb Josephine Condemi – hanno potuto esprimere la loro idea di libertà, partendo, però, dalla favola di Pinocchio, analizzando ogni vicissitudine del burattino. Agli studenti è stato chiesto cosa per loro rappresentassero i fili che manovrano la marionetta più famosa al mondo. Le risposte sono state varie e tutte degne di nota: per alcuni i fili si rifacevano ai valori, per altri esistevano fili buoni, come ad esempio stare con gli amici, o fili cattivi, come l’essere incatenato alla tecnologia”.
In tutto, durante questi mesi di lavoro, si sono trasmessi 5284 messaggi, il maggior numero di tweet prodotti tra le scuole partecipanti (qui per vedere tutti i dati).
“La novità – prosegue la giovanissima Josephine Condemi – sta nell’aver messo in rete gli Istituti coinvolti in un progetto del tutto innovativo, grazie al quale i ragazzi più grandi si sono potuti confrontare con i bambini più piccoli e viceversa, dove gli insegnanti hanno avuto l’opportunità di affacciarsi al mondo del web e di fare un lavoro di squadra con i docenti delle altre scuole. Tutti, insomma, hanno imparato qualcosa”.
“#Twpinocchio nuota nello Stretto è un altro hashtag significativo – a detta sempre della referente del progetto – ogni anno, in collaborazione con le scuole di Gioiosa Marea (ME), viene riscritto dagli studenti su Twitter un capitolo diverso della favola, ambientato nello Stretto di Messina. Il tutto – prosegue a spiegarci Josephine Condemi – parte sempre da un interrogativo posto ai ragazzi: Cosa vedete sullo Stretto? Quest’anno il capitolo di riferimento era il 35esimo: il pesce spada che taglia i fili a cui è legato Pinocchio, manovrato dal Gatto, la Volpe e Lucignolo, è divenuto il soggetto di un bellissimo murales realizzato dai ragazzi della terza media “Klearchos” (IC “Falcomatà-Archi”) . A ciò si aggiunge, poi, il lavoro degli insegnanti, incentrato sul far conoscere i miti dello Stretto di Messina, come la Fata Morgana, Scilla e Cariddi, ma anche i prodotti tipici, come il bergamotto”.
In riferimento a questo, infatti, l’occhio dei ragazzi si è poggiato idealmente sui migranti in arrivo al porto di Reggio, o sulla spazzatura presente in città, o sul mostro di Scilla verso il quale si metteva in allerta Pinocchio; il pesce spada, la Fata Turchina, Geppetto, e tutti i personaggi della favola, hanno nuotato, nella fantasia dei bambini, nelle acque del nostro Stretto. Il frutto di una conoscenza più approfondita del nostro territorio, dunque, che ha smosso la creatività dei più piccoli, ma anche dei più grandi, spingendoli a realizzare dei cartelloni, dei disegni, delle marionette, divenuti sabato scorso i “protagonisti” del convegno istituzionale, “#TwPinocchio/Wired: i fili della libertà”, organizzato presso l’aula consiliare del comune di Reggio Calabria. Nel corso di tale evento, patrocinato dal Comune e dalla Provincia, “si è aperto il progetto alla città. A Piazza Italia – parole di Josephine Condemi – abbiamo allestito il ‘Villaggio di Pinocchio’, composto dagli stand di ogni classe. Ciascuno di questi stand richiamava un personaggio chiave della favola, come il grillo parlante, Pinocchio, Mangiafuoco e tanti altri, ed il tutto affiancato da vari giochi ricollegati alle avventure del burattino. All’interno del Palazzo del Comune, invece, alla presenza delle autorità, abbiamo evidenziato le ricadute didattiche del progetto in questione”.
“Una cosa importante – ci tiene a sottolinearlo Josephine Condemi – si rifà al lavoro fatto dai ragazzi del Liceo ‘Da Vinci’, che hanno reinterpretato la favola di Pinocchio scrivendo due libri inediti, uno incentrato sul rapporto padre-figlio, l’altro sulla tematica del mare”.
Un progetto, come più volte detto, innovativo per il nostro territorio, basante su rapporti face-to-face, durante i quali si sono raccolte le idee dei giovani e si sono messe a disposizione degli utenti del web. Tecnologia, sapere, creatività, tutti riuniti in un solo hashtag #TwPinocchio/Wired, un’iniziativa, almeno secondo quanto emerso dal convengo di sabato, che si intende ripetere anche l’anno prossimo, magari (ma rimane ancora un’ipotesi) riferito ad un autore meridionale…