Le ipotesi di reato contestate nell’ordinanza di custodia cautelare del GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria sono quelle previste dagli artt.110 – 314 – 479 c.p., configurate, a vario titolo, in ragione dell’incarico ricoperto dai 27 destinatari dei provvedimenti.
Il tutto ha origine da una ampia attività di indagine, finalizzata alla verifica del corretto impiego delle somme stanziate dalla Regione Calabria per le finalità di “funzionamento” dei Gruppi Consiliari Regionali che, dopo la catalogazione della copiosa documentazione di spesa acquisita, ha consentito di riscontrare le condotte illecite contestate, mediante l’esecuzione di mirati accertamenti bancari, di indagini tecniche, riscontri contabili esterni finalizzati alla verifica oggettiva e soggettiva delle operazioni documentate dai vari esponenti politici.
Le diversificate attività svolte, relativamente al corretto impiego dei fondi regionali ai sensi della normativa regionale pro tempore (L.R.13/2002 – 15/2008 e succ. modifiche ed integr.) hanno interessato la IX Legislatura ed hanno riguardato tutti i gruppi politici operanti nel triennio 2010/2012.
Oltre alla non “idoneità” della spesa, sono state rilevate dai Finanzieri, irregolarità oggettive e soggettive delle prestazioni documentate ovvero casi di operazioni inesistenti. Inoltre, accurati riscontri contabili, suffragati dagli accertamenti bancari esperiti sul conto delle varie compagini politiche, hanno consentito di riscontrare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei citati Gruppi Consiliari e quanto documentato mediante la presentazione del rendiconto “annuale”, celando il corretto impiego per cui i fondi pubblici erano destinati. Ulteriore elemento di frode, rilevato nel corso delle indagini, è stata la doppia documentazione delle spese che, in taluni casi, ha consentito ai soggetti agenti di ottenere un duplice rimborso in danno all’Ente Regione Calabria nonché al proprio gruppo politico di appartenenza.
L’importo complessivo delle somme oggetto di contestazione, in quanto non ritenute conferenti con le finalità legislative afferenti il loro corretto impiego per motivi di ordine istituzionale/gestionale delle compagini politiche all’epoca dei fatti operanti in seno al Consiglio regionale della Calabria, ammontano a circa €.2.491.263,00, per le quali, come detto, veniva disposta la richiesta di sequestro per equivalente.