In Consiglio si contesta la scelta strategica della Giunta: l’Amam ha debiti per 75 milioni
In questo arco temporale bisognerà costruire le condizioni per permettere all’azienda che si occupa dell’erogazione idrica di assolvere le nuove funzioni, inquadrando i lavoratori in una logica ordinaria e non emergenziale. Tempo che non andrà sprecato, se è vero che allo stato attuale non un atto è stato presentato all’attenzione del Consiglio per indicare le linee guida sulla futura gestione delle partecipate.
Non a caso in molti avanzano dubbi sulla correttezza del percorso proposto: primo fra tutti Giuseppe Santalco, esponente del consesso civico di area Pd, che contesta l’impossibilità materiale per l’Amam di farsi carico della gestione dei rifiuti in città. Passando al setaccio i bilanci di questa realtà, Santalco ha notato una massa debitoria di circa 75 milioni di euro, di cui 28 e rotti sono maturati nei confronti di Palazzo Zanca.
E se per la discarica di pace i piani dell’assessore Ialacqua si sono infranti di fronte al veto ministeriale, per la Sicilia Orientale tutta le notizie non sono incoraggianti: secondo le stime degli esperti, la discarica di Motta Sant’Anastasia richiede una bonifica trentennale per contenere rischi e danni per l’ambiente. Una stima generica e perfino ottimistica, a fronte delle tonnellate d’immondizia raccolte nel sito.