Messina, Accorinti perde un altro pezzo: Cannaò lascia per la “maniacale egocentricità” del sindaco

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Il primo cittadino di Messina, Renato Accorinti, dovrà rinunciare alla consulenza di Michele Cannaò: l’ex direttore del Museo del Fango ha rivolto pesanti epiteti ad una rivoluzione dal basso compiuta da “nanerottoli da giardino”

Il sindaco Accorinti ha dovuto amaramente registrare l’ennesima defezione nella sua squadra di governo: ad abbandonare polemicamente Palazzo Zanca è stato Michele Cannaò, già direttore del Museo del Fango e consulente nelle politiche per il marketing territoriale.

La lettera d’addio è pesantissima: Cannaò, rivolgendosi al primo cittadino, parla di un mandato “burletta” confezionato ad arte per “placare il tuo nobile animo d’amico minacciato e tradito, quale tu ti sentisti nell’occasione di una protesta” imbastita nel territorio di Giampilieri. Cannaò è un fiume in piena e la sua penna è intinta nel veleno: “Continua pure a potare qualche albero, a cianciare di isole pedonali con cinguettii annessi, a non indossare giacca e cravatta (simboli di una società corrotta e corruttrice!!!) e a costruire impraticabili piste ciclabili (improbabili in una città che, per i suoi tre quarti, è in salita e priva di una vera rete di servizio pubblico). Di tutto il resto lascia che se ne occupino quei campioni intellettuali che hai nominato direttamente o indirettamente nei gangli vitali per la vita culturale della Città. Essi ti faranno certamente un buon servizio“. E se il giudizio sulla rivoluzione portata avanti da “nanerottoli da giardino” è pessimo, il commiato dalla “maniacale egocentricità” del sindaco non poteva essere peggiore.

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