Messina, il consuntivo di Signorino alla prova dei revisori. Cresce lo scetticismo

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La gioia dell’Amministrazione potrebbe arenarsi contro l’organo di controllo

Continua a destare perplessità il consuntivo presentato dall’Amministrazione agli organi di stampa. L’attivo di 9 milioni rivendicato da Guido Signorino lascia interdetti gli addetti ai lavori e contraddice perfino le più rosee previsioni offerte dalla Giunta sino al mese scorso. In molti avanzano critiche ad un modus operandi che ricorda la finanza creativa di Giulio Tremonti: al netto dei debiti delle partecipate e di quelli fuori bilancio, ossia non vagliando una mole di quasi 110 milioni di euro, l’Amministrazione azzarda la ripresa. Altri contestano l’utilizzo improprio, a fini propagandistici, di numeri che non troverebbero riscontro nelle stesse carte del Palazzo. L’impressione è che, come l’anno scorso, la Giunta si sia avventurata in una valutazione lievemente avventata, nell’attesa della pronuncia ufficiale dei revisori. E se l’anno passato l’organo di controllo modificò l’avanzo di sei milioni in un deficit di due – sempre seguendo pedissequamente lo schema Signorino, cioè al netto dei debiti potenziali – stavolta il timore è che il rinnovato ottimismo nasconda un cortocircuito nel Piano di Riequilibrio. Il tempo distribuirà torti e ragioni.

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