Messina, la Master si difende: dalla Cisl accuse offensive e pretestuose

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La ditta era stata accusata di aver licenziato un lavoratore reo di aver chiesto lo stipendio

Due mensilità sospese a dispetto delle difficoltà in cui versa l’azienda e nel quadro di un impegno costante per garantire le remunerazioni: è questa la ricostruzione offerta dall’azienda Master in antitesi alla denuncia della Fim Cisl. Il sindacato,  nella mattinata di oggi, aveva denunziato a mezzo stampa il licenziamento di un lavoratore reo di aver polemizzato coi vertici della società per la mancata corresponsione di 4 mensilità. Una versione, quella offerta dalla sigla di viale Europa, che è stata rispedita al mittente dalla ditta: «appare un puro sforzo di fantasia del sindacato il patetico e pretestuoso tentativo di derubricare un licenziamento disciplinare, posto in essere per comportamento assolutamente irriguardoso, offensivo ed intollerabile nei confronti dei titolari dell’azienda (che nulla ha quindi a che vedere con la questione degli arretrati), come un atto ritorsivo per una richiesta ‘di pagamento degli stipendi’». Evidenziando le criticità del momento, testimoniate da “copiose evidenze documentali”, l’impresa stessa ha così attaccato i sindacalisti:  “se non ci fosse un contesto di assoluta drammaticità verrebbe, infatti, quasi da dire come si sia ormai davvero sfiorato il risibile”.

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