Messina, il nodo (irrisolto) della cravatta: Accorinti non entra neppure al Senato

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Per la seconda volta il sindaco si rifiuta di rispettare le regole, contestandone la legittimità. E per la seconda volta resta fuori dal Palazzo…

Ormai è una consuetudine: quando si affronta un argomento spinoso per il futuro della città, quando si tocca un tema delicato, il sindaco si presenta senza cravatta, con la classica maglietta Free Tibet, scatenando un mormorio di disapprovazione ove non un’aperta azione di censura.

Lo avevamo sperimentato a Palermo, quando il primo cittadino disertò l’appuntamento istituzionale all’Ars, strepitando contro la violazione dei diritti umani che stava subendo quale negazione della libertà d’espressione; e lo abbiamo rivisto ieri, a Palazzo Madama, quando ancora una volta il protagonismo mediatico del primo cittadino non gli ha fatto compiere un passo indietro per ragioni di buonsenso, tenendolo fuori dal Senato della Repubblica italiana.

Intendiamoci, Accorinti in giacca e cravatta non lo riusciamo ad immaginare: si snaturerebbe. Ma per mera forma, almeno di tanto in tanto, una cravatta sulla t-shirt potrebbe pure indossarla. Si spegnerebbe l’eco delle polemiche con un’azione da guitto, ma ne risentirebbe il suo appeal di fronte ai fotografi. Ça va sans dire.

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