Il vice-sindaco, Guido Signorino, difende l’operato della Giunta e parla di una straordinaria opportunità per il Comune di Messina. Il progetto sulla multiservizi e sulla ridefinizione complessiva dell’Amam non convince però tutti gli interlocutori: CapitaleMessina, ad esempio, non è d’accordo col percorso intrapreso
E se sotto il profilo tecnico l’assessore al Bilancio rileva l’importanza delle indicazioni fornite dal Collegio dei Revisori dei conti del Comune nella stesura del piano, sotto il profilo prettamente politico avoca alla Giunta il merito di aver superato i limiti di una gestione dell’erario orientata al debito pubblico, basata cioè sullo strutturale squilibrio fra costi e ricavi nella gestione dei rifiuti e del verde cittadino.
Un ottimismo, quello mostrato dall’esponente della Giunta, che non ha convinto proprio tutti gli interlocutori. Da diverse parti, infatti, serpeggia un certo pessimismo: non convince, in particolare, l’idea di fondere l’erogazione dell’acqua e la gestione dei rifiuti con lo sfacelo dei servizi sociali. A presentare quest’obiezione, in particolare, è l’associazione CapitaleMessina, che contesta la produttività dell’approccio: “se per ogni settore vanno nominati dei super esperti si risolve ben poco: se si uniscono quattro aziende non funzionanti il risultato non è una società funzionante, ma l’ennesimo carrozzone” ha rilevato in maniera lapidaria Giovanni Randazzo a nome della sigla.