L’associazione Vento dello Stretto ha compiuto ogni passo necessario per restituire la struttura alla città. Adesso, dopo un tortuoso iter, la palla passa al Sindaco Accorinti, chiamato a firmare un’ordinanza sindacale per tutelare Palazzo Coppedé, bene artistico di Messina
Ferdinando Croce, Presidente di Vento dello Stretto, Piero Adamo, Consigliere Comunale, e Daniele Travisano, Consigliere della IVa Circoscrizione, tornano alla carica per restituire decoro a Palazzo Coppedé. Lo scorso 6 luglio il Dipartimento Attività Edilizie e Repressione dell’Abusivismo del Comune di Messina ha espresso parere favorevole all’emissione di un’apposita ordinanza sindacale a carico dei proprietari dell’immobile, al fine di ottenere l’immediata esecuzione dei lavori di manutenzione e restauro delle facciate.
L’intervento, già delineato dalla Soprintendenza, era a sua volta il frutto di una precisa richiesta rivolta dall’associazione, tramite la quale si faceva rilevare l’assoluta necessità di porre in essere tutti gli atti necessari a mettere in sicurezza la struttura pericolante e a restituirne l’opportuno decoro, essendo l’immobile in questione, oltre che fonte di attrazione turistica, pacificamente considerato di assoluto interesse artistico-culturale (catalogato infatti “A1- Immobili di interesse storico monumentale e artistico”) e dunque rispondente a precisi obblighi da parte dei legittimi proprietari.
L’8 giugno scorso Adamo aveva contestualmente interrogato – senza ottenere alcun riscontro – il Sindaco Accorinti, proprio in relazione allo stato di abbandono sia di Palazzo Coppedé che del cosiddetto Prospetto Formento, per “conoscere quali iniziative l’Ente ha assunto e/o intende assumere a tutela della pubblica incolumità e soprattutto del decoro e del valore artistico degli edifici in oggetto”.
Il risultato raggiunto – che per Croce, Adamo e Travisano è frutto solo della caparbietà della loro battaglia – serve da cartina da tornasole: “non è accettabile – affermano i tre in una nota congiunta – che occorra attendere l’interessamento della cittadinanza, sia essa in forma singola o organizzata, per consentire di avviare un percorso di ripristino di un Palazzo tanto importante quanto visibile per migliaia di cittadini e turisti che giornalmente transitano dalla zona. Ed ancora, è inconcepibile che percorrendo la Via Cesare Battisti o la Via Garibaldi mai nessun funzionario degli Enti interessati abbia spontaneamente notato lo stato di degrado, a mero titolo di esempio, del Palazzo Coppedé”. A questo punto la palla passa al Sindaco Accorinti, “che non potrà più indugiare oltre per l’emissione dell’ordinanza sindacale necessaria a porre il sigillo finale su ciò che si è fin qui ottenuto”. Con la promessa di un rinnovato impegno da parte di chi ha ingaggiato questa battaglia.
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