Messina, è di nuovo polemica sui rifiuti: Ialacqua contestato. CapitaleMessina rilancia gli inceneritori

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La testa dell’assessore è stata chiesta dai Verdi, dall’Italia dei Valori e da Mario Biancuzzo

Dovrebbe arrivare domani il disco verde per il passaggio dei lavoratori dell’Ato3 all’Amam, a dispetto dei 14 giorni previsti nella proroga firmata dal Governo Regionale. Una tappa fondamentale nel processo più ampio designato dall’assessore Ialacqua, processo che dovrebbe portare entro la fine dell’anno alla nascita della famigerata Multiservizi.

Intanto, però, lo stesso esponente della Giunta si trova ad affrontare le polemiche in merito alla crescente mole di rifiuti che sta insozzando la città, soprattutto alcuni villaggi della zona nord. Dopo le denunce di Mario Biancuzzo, consigliere circoscrizionale che ha espressamente chiesto le dimissioni di Ialacqua, e dopo il j’accuse di Verdi e Idv, nuove raffiche al vetriolo sono arrivate da due associazioni cittadine, Reset e CapitaleMessina.

La prima, nella persona di Alessandro Tinaglia, ha rispedito al mittente, Guido Signorino, il consuntivo con l’attivo di 10 milioni di euro: ricordando le grida di giubilo dell’anno passato, il movimento ha stigmatizzato la produzione seriale di documenti contabili puntualmente smentiti dagli organi di controllo, invitando la Giunta ad una maggiore oculatezza e ad una minore vocazione sensazionalistica. Auspicando un “bagno d’umiltà“, Tinaglia ha ricordato gli insuccessi collezionati sulla discarica di Pace, così come la  mole debitoria delle partecipate, puntualmente ignorata dall’Amministrazione. Parlando di un “biennio del nulla“, Reset ha invitato CMdB al pragmatismo, ché la corsa versa il baratro sembra inarrestabile.

Su posizioni simili anche CapitaleMessina, laddove il botta e risposta con l’assessore all’ambiente si è arricchito di un nuovo episodio. Gianfranco Salmeri, vicepresidente e portavoce di tale sigla, ha illustrato la mappa degli inceneritori presenti in Italia, rilanciando il tema a fronte delle resistenze intellettuali della Giunta.

Per CapitaleMessina, Ialacqua “sembra immaginare che la produzione di rifiuti, correttamente differenziati, potrebbe favorire la creazione di una filiera di smaltimento, dimenticando che questo porterebbe ad una industrializzazione dell’Isola, basata sulla riproduzione di un modello diffuso nel Nord Italia. A tal proposito ricordiamo sommessamente che proprio con questa idea, negli anni ‘60, sono state realizzate le aree industriali di Termini, Milazzo, Augusta-Priolo e Gela, di cui ora piangiamo le refluenze ambientali. Per questa ragione preferiremmo la realizzazione di pochi termovalorizzatori ben posizionati all’interno di aree industriali, piuttosto che favorire l’insorgere di un mercato che potrebbe facilmente sfuggire ai controlli ambientali e normativi”.

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