La città è sporca, i problemi sono troppi, ma l’Amministrazione trova il tempo per trasformare Palazzo Zanca nella Farnesina
Non sappiamo ancora chi gestirà i nostri rifiuti: se l’Amam riuscirà ad assolvere questa funzione, se MessinAmbiente manterrà le sue competenze o se entrambe risentiranno delle scelte della Giunta, lasciando la città avvolta in un mare d’immondizia. Non abbiamo precisa contezza del futuro dell’Ospedale Piemonte, se andrà in porto il ddl approvato in commissione sanità all’Ars o se la tempesta politica che si sta abbattendo sulla Giunta Crocetta nuocerà ulteriormente al nosocomio di viale Europa. Non sappiamo ancora come accogliere i turisti che sbarcano sul porto cittadino a bordo delle navi crociera: sappiamo che la città va pulita, per ammissione dello stesso Tonino Perna, almeno nei tratti in cui passano gli stranieri, e pazienza se le tasse le paghiamo per avere servizi da Faro a Minissale. Non sappiamo, poi, come affrontare l’emergenza migratoria, essendo la città esposta sotto il profilo geografico agli sbarchi dei disperati provenienti dall’Africa. Non sappiamo come fronteggiare l’emergenza del punteruolo rosso, che tante palme sta abbattendo nel centro cittadino mettendo a repentaglio la sicurezza della collettività.
Tutti questi temi concernono le cronache degli ultimi due giorni e rendono bene l’idea dei nodi che l’Amministrazione dovrebbe sciogliere. Per prendere di petto le criticità, forse servirebbero giornate di 30 o 40 ore. Eppure la Giunta Accorinti, distratta sotto questi versanti, trova il tempo per applicarsi in politica estera, contestando ancora una volta l’operato d’Israele, quasi che lo Stretto fosse a Gaza e non in Sicilia.
I fatti sono arcinoti: la squadra di governo cittadina ha sponsorizzato la missione della Freedom Flotilla, apertamente osteggiata da Gerusalemme. Avendo tentato di forzare il blocco israeliano, la nave che porta “un carico di solidarietà” – e perdonate la citazione densa di retorica – è stata arrestata a largo delle acque israeliane. Benjamin Netanyahu ha definito la Freedom Flotilla una nave “infettata dall’ipocrisia“. Giusto? Sbagliato? Voi lettori direte che non spetta a noi emettere sentenze su una questione tanto delicata, laddove entrambe le fazioni in guerra hanno torti e ragioni. E vi sbagliate, perché Palazzo Zanca – nella visione del primo cittadino – opera alla stregua della Farnesina.
Da qui il richiamo, nella serata di ieri, al Presidente della Repubblica, al Governo e alle istituzioni della Comunità internazionale, affinché contrastino “questo palese abuso della libertà di navigazione. I ripetuti atti di pirateria dello stato di Israele in acque internazionali sono il preoccupante segnale che la politica israeliana di occupazione e di blocco si estende a tutto il Mediterraneo orientale e non solo alla striscia di Gaza” ha commentato Accorinti. Ripeto: pirateria quale apripista di una politica di occupazione sul fronte mediorientale.
E’ difficile capire dove finisce il sindaco, dove inizia l’attivista e dove inveisce il politico che sostiene apertamente la linea di Hamas. Inutile ricordare come Israele sia “l’unico vero Stato democratico del Medio Oriente impegnato nella lotta ai terroristi, i quali deliberatamente sparano ai cittadini israeliani nascondendosi dietro quelli palestinesi“, un monito – questo – lanciato da Netanyahu dopo il blocco della Flotilla. Inutile perché dove prevale l’ideologia le chiacchiere se le porta via il vento.
L’impressione che ne traiamo, noi umili spettatori di una querelle che guardiamo con crescente sbigottimento, è che Accorinti non stia tecnicamente servendo la città a regola d’arte, ma che stia utilizzando piuttosto gli scranni del potere per continuare il suo personale percorso di militanza a sostegno delle cause più disparate. Oggi sventoliamo la bandiera della Palestina e domani incontriamo Erri De Luca per parlare di Tav: gli abitanti di Maregrosso non se la prendano se alle zecche ci penseremo dopodomani. E’ questo il letimotiv: anziché confrontarsi con la tassazione alle stelle, con la sporcizia delle strade e con tutto ciò che funesta il perimetro cittadino, la Giunta impiega tempo ed energie per difendere i sacri confini di Gaza dai presunti abusi dei sionisti. Questione di priorità.