La città è sporca, i problemi sono troppi, ma l’Amministrazione trova il tempo per trasformare Palazzo Zanca nella Farnesina
I fatti sono arcinoti: la squadra di governo cittadina ha sponsorizzato la missione della Freedom Flotilla, apertamente osteggiata da Gerusalemme. Avendo tentato di forzare il blocco israeliano, la nave che porta “un carico di solidarietà” – e perdonate la citazione densa di retorica – è stata arrestata a largo delle acque israeliane. Benjamin Netanyahu ha definito la Freedom Flotilla una nave “infettata dall’ipocrisia“. Giusto? Sbagliato? Voi lettori direte che non spetta a noi emettere sentenze su una questione tanto delicata, laddove entrambe le fazioni in guerra hanno torti e ragioni. E vi sbagliate, perché Palazzo Zanca – nella visione del primo cittadino – opera alla stregua della Farnesina.
E’ difficile capire dove finisce il sindaco, dove inizia l’attivista e dove inveisce il politico che sostiene apertamente la linea di Hamas. Inutile ricordare come Israele sia “l’unico vero Stato democratico del Medio Oriente impegnato nella lotta ai terroristi, i quali deliberatamente sparano ai cittadini israeliani nascondendosi dietro quelli palestinesi“, un monito – questo – lanciato da Netanyahu dopo il blocco della Flotilla. Inutile perché dove prevale l’ideologia le chiacchiere se le porta via il vento.
L’impressione che ne traiamo, noi umili spettatori di una querelle che guardiamo con crescente sbigottimento, è che Accorinti non stia tecnicamente servendo la città a regola d’arte, ma che stia utilizzando piuttosto gli scranni del potere per continuare il suo personale percorso di militanza a sostegno delle cause più disparate. Oggi sventoliamo la bandiera della Palestina e domani incontriamo Erri De Luca per parlare di Tav: gli abitanti di Maregrosso non se la prendano se alle zecche ci penseremo dopodomani. E’ questo il letimotiv: anziché confrontarsi con la tassazione alle stelle, con la sporcizia delle strade e con tutto ciò che funesta il perimetro cittadino, la Giunta impiega tempo ed energie per difendere i sacri confini di Gaza dai presunti abusi dei sionisti. Questione di priorità.