Messina, riserve naturali: la Uil denuncia la disorganizzazione

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Per il sindacato servono chiarimenti e risorse sui siti provinciali

uilLe criticità riscontrate nelle riserve naturali della provincia messinese sono finite sotto la lente d’ingrandimento leader della Uil Fpl, Giuseppe Calapai. Guardando a Salina, a Capo Peloro ed ai laghetti di Marinello, il sindacalista denunzia le difficoltà riscontrate dai lavoratori nello svolgimento della propria attività quotidiana di controllo e tutela dei siti. Criticità che imporrebbero un intervento urgente dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente: con riferimento all’area di Marinello, infatti, Calapai si chiede se sia “ammissibile che  l’ordinario controllo del territorio della Riserva naturale, territorio che si estende per un’area di circa 380 ettari ricadenti nel  Comune di Patti, possa essere gestito dal personale a piedi , senza un efficiente mezzo di servizio“; stessa solfa per Salina, dove la sede della Riserva è stata acquistata senza mai essere resa operativa, o per Capo Peloro, dove il personale di sorveglianza è stato sollevato senza motivazioni.

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