Un denso fumo nero si è sollevato ieri dall’impianto della raffineria di Milazzo. L’azienda ha offerto rassicurazioni alla cittadinanza, ma il Comitato NO-RAM le ha rispedite con indignazione al mittente. Intanto il primo cittadino ha sollecitato l’Arpa ad una verifica di quanto avvenuto, onde fugare dubbi e – ove necessario – accertare responsabilità
L’afa domenicale a Milazzo ha portato un po’ d’ansia nella comunità locale: nella giornata di ieri, infatti, dalla raffineria è uscito un anomalo fumo nero che ha scatenato qualche preoccupazione fra i cittadini.
I comitati NO-RAM sono immediatamente insorsi, richiamando gli eventi dell’anno passato, quando a settembre si verificò un guasto che “mandava in fumo un milione di litri di carburante“. “A meno di un anno di distanza ci risiamo. Fumo nero in cielo, puzza di benzine, la fiamma della fiaccola enorme e luminosissima” ammoniscono gli attivisti. Rispetto alle rassicurazioni istituzionali o aziendali, la presa di posizione è netta: “Chissà cosa ne pensa Tino, morto di leucemia, qualche anno fa, o Francesca stroncata da un tumore raro e fulminante. Cosa ne pensano gli agricoltori costretti a vendere prodotti ricchi di metalli pesanti e altri veleni, o le cassiere dei centri commerciali adiacenti costretti a vivere col fetore di uova marce costante“.
Il sindaco, Giovanni Formica, appreso l’accaduto ha immediatamente inviato una richiesta all’Arpa Messina e all’Arpa Sicilia affinché attivassero le procedure di legge. “Ricevendo segnalazioni da parte dei cittadini anche riguardo la presenza di odori nauseanti ed irritanti in particolare nel quartiere di San Pietro – ha detto il primo cittadino – ho chiesto all’Arpa un intervento a Milazzo per verificare l’entità del possibile danno ambientale”.
A seguito della richiesta, personale Arpa è immediatamente giunto a Milazzo, effettuando dei controlli sia nella città del Capo, sia all’interno della Raffineria, sia nel Comune di San Filippo del Mela.