Reggina, le reazioni del giorno dopo tra delusione e speranza: “la società proseguirà il suo percorso”

StrettoWeb

La Reggina non è riuscita ad iscriversi al prossimo campionato di Lega Pro, tanta delusione tra i tifosi. L’intenzione è quella di ripartire, se è possibile più forte di prima

Il 14 luglio 2015 verrà ricordato come un giorno triste per tutta la città di Reggio Calabria, la squadra di calcio che ha regalato tante gioie negli ultimi anni, la Reggina 1986 non è riuscita ad iscriversi al prossimo campionato di Lega Pro. E’ stata una giornata lunga per i tifosi amaranto, prima la speranza del colpo di coda, poi la delusione, le lacrime, i ricordi che ritornano alla mente, le tante gioie, per ultimo lo spareggio contro il Messina dopo una stagione difficile, ma dall’epilogo che ha riacceso l’entusiasmo in città. Quel gol di Balistreri, come un flash dopo il comunicato della Reggina Calcio che annunciava la fine della corsa, come quello di Tonino Martino a Torino, quello di Bonazzoli nello spareggio contro l’Atalanta, quelli di Cozza ed Amoruso contro i rivali di sempre, il Messina fino a quello proprio di Balistreri che ha riportato i tifosi a sognare.

La Reggina non è morta e non lo sarà mai, il giorno dopo ancora si asciugano le lacrime, ma l’intenzione è quella di ripartire, se è possibile più forti di prima. L’era del presidente Foti è finita così, tra tante delusioni, il rimpianto è forte per non essere riuscito a salvare la sua creatura, quella che gli ha regalato tante gioe ma anche dolori. Il giorno dopo è quello dei commenti, dei rimorsi. Come quelli di Lillo Foti alla ‘Gazzetta del Sud’: “il disappunto c’è. Per anni ho chiesto la disponibilità di tutti ma vi è stata poca attenzione. Venerdì il Consiglio Federale si riunirà e sancirà la nostra mancata iscrizione ma la Reggina come società proseguirà il suo percorso. In che modo lo vedremo a breve”.

Lacrime anche per Mimmo Praticò che ha cercato il miracolo fino all’ultimo:  “ho avuto come la sensazione che fosse morta un’amica conosciuta quasi mezzo secolo addietro. E’ stato un colpo al cuore per i tifosi e per tutta la città, ora sorge un problema sociale per far sì che la Reggina continui ad esistere”. Anche Fortunato Martino, imprenditore e componente del Cda si lascia andare alla delusione: “sto malissimo, ho pianto. Da uomo mi sento sconfitto, forse senza la vicenda “australiana” ci saremmo potuti organizzare meglio”. Lucio Dattola: “in questo momento provo un grandissimo dolore, questo è un giorno di tristezza. Oggi la Reggina si è trovata sola nel rapporto con gli enti locali”. Rammarico e speranza invece per Enzo Romeo: “spiace per Foti e Mimmo Praticò. Aspettiamo per sapere quanti club non si siano iscritti, può succedere di tutto”.

Infine il Presidente dell’Amministrazione Provinciale Giuseppe Raffa: “in queste settimane abbiamo fatto del nostro meglio, sensibilizzando molti operatori economici e lo stesso Presidente Tavecchio. L’auspicio è che da questa situazione possano determinarsi nuove situazioni di rilancio. Occorre ripartire per far capire alla vittà come stanno le cose”. Il Presidente Raffa è andato ad incontrare due imprenditori della Jonica a 4 giorni dal gong, troppo tardi. Ha chiesto a Tavecchio un’improponibile proroga sulla scadenza odierna, ovviamente la risposta è stata negativa: l’obiettivo era quello di inserire nel bilancio della Provincia un finanziamento di 100.000 euro scarsi per il centro sportivo Sant’Agata. Ma le difficoltà della Reggina erano ben note da tempo, si poteva anzi si doveva intervenire prima.

Condividi