Reggio, “giunge notizia che le Poste di Terreti chiuderanno dal 1 settembre”

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A scriverlo è Rosa Chilà, componente del comitato “La periferia non va trascurata”, che ricorda la promessa fatta dal sindaco Falcomatà solo qualche mese fa

poste<<Come Comune ci facciamo anche carico di reperire, in quelle località, strutture più idonee rispetto ai locali attuali, che si presentano inadeguati ad ospitare un’attività lavorativa, umidi, senza parcheggi, quasi inagibili, dove possano eventualmente essere ospitati gli uffici postali. Noi, come amministrazione comunale, e quindi rappresentanti dei cittadini e delle loro esigenze ed istanze, lavoreremo fino all’ultimo per evitare la chiusura dei presidi postali” (Il Sindaco avv. Giuseppe Falcomatà)>>

<<Poste Italiane procederà all’attuazione del piano di razionalizzazione dopo aver completato il dialogo avviato con le Regioni, per l’analisi di dettaglio dei territori “ (notizia di stampa)>>

Sono le ultime notizie apprese dalla stampa dopo le varie iniziative intraprese, qualche mese fa, all’indomani della paventata chiusura degli uffici postali di Terreti e di Villa San Giuseppe, allora prevista per il mese di aprile u.s.

Quanto sta per avvenire lascia intendere che le parole in premessa non hanno prodotto alcun risultato utile. – è quanto scrive Rosa Chilà, componente del comitato “La periferia non va trascurata”-  Non si è riusciti a mantenere sul territorio un presidio (l’unico della specie in zona) necessario ai numerosi abitanti qui residenti. E la cittadinanza, per quanto ovvio, non è contenta e lotterà con ogni mezzo, lecito e legittimo, sino all’ultimo giorno. Questo sì. Occorre, però, sottolineare che ciò che il territorio esprime è indice di presenza o assenza delle sue Istituzioni. Qui, purtroppo, se ne misura l’assenza”.

Spiace che si debba lottare per ciò che dovrebbe essere garantito da chi è stato a ciò delegato e spiace che si debbano costituire Comitati solo per poter colloquiare con le Istituzioni che poi ignorano  ogni richiesta umiliando anche quel pizzico di rispetto verso le persone che vivono con orgoglio il proprio territorio.” – prosegue la Chilà, che si appella direttamente al sindaco Falcomatà e al Governatore Oliverio.

Egregio Signor Sindaco Falcomatà, Egregio Governatore Oliverio venite a raccontare alla gente che si è quantomeno spiegato a Poste Italiane che sarebbe più sensato lasciare operativo l’Ufficio Postale di una zona con 1500 utenti e non l’ufficio di un piccolo centro con soli 500 utenti. Dite che avete fatto presente che ha più senso spostarsi verso la città e non raggiungere, verso la montagna, un piccolo centro ormai quasi spopolato e privo di servizi di trasporto. Le Poste ragionano con le carte geografiche e sono ignare delle caratteristiche territoriali e dei servizi esistenti.

Suvvia, un altro piccolo sforzo in questa che è solo una normale estate calda resa solo rovente dall’indifferenza di chi gioca e sfrutta la sensibilità o semplicità umana (“centralità del cittadino … massima attenzione alle sue esigenze”, “capillarità del servizio” . La chiusura dell’ufficio postale appare effettuato proprio in totale dispregio del cittadino)

Un piccolo concreto impegno e fateci sapere cosa si è fatto per evitare l’eradicamento di un servizio esistente sin dal suo nascere quale quello PUBBLICO postale e se si pensa di espletare qualche tentativo per cambiare il corso degli eventi” – conclude la nota.

 

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