In attesa delle premiazione di sabato 25 Luglio come “Donna dell’anno”, la ds del liceo scientifico Leonardo Da Vinci si racconta “prossimo obiettivo sarà quello di aiutare i giovani ad esportare le loro idee verso le aziende internazionali”
Sabato 25 Luglio alle ore 10.30 presso Palazzo Campanella si terrà la consegna del premio “Donna dell’ anno” e “Uomo dell’anno“, giunto alla sua XI edizione, conferito dall’Accademia culturale Fjord of Reghium, che premia le personalità del panorama culturale reggino che si sono valorizzate ed hanno saputo lavorare per e con il territorio. Per l’anno 2014 la scelta è appunto ricadutasulla dirigente dell’Istituto Leonardo da Vinci, Giuseppina Princi, come ”Donna dell’anno”, ed a Vincenzo Panuccio, esperto e personaggio illustre del diritto internazionale come “Uomo dell’anno”.
Cosa significa per Lei ricevere questo riconoscimento come “Donna dell’anno”, che la premia per la professionalità e per la trasparenza con cui ha realizzato il suo lavoro di dirigente?
“Indubbiamente ne sono orgogliosa, ringrazio il Presidente ed i componenti dell’accademia culturale Fjord of Rhegium, per aver individuato la mia persona, insieme ad un luminare del diritto qual è il prof. Vincenzo Panuccio, quale destinataria di un tale riconoscimento. Sono fiera che, in un momento non facile per la scuola italiana, l’attenzione sia ricaduta in chi opera nel mondo dell’istruzione e della formazione dei nostri giovani; da educatrice sono contenta della centralità riconosciuta alla scuola e, quindi, alla cultura, unico motore del cambiamento sociale. L’occasione rappresenta per me, un’ulteriore importante occasione per fare squadra con la grande famiglia vinciana: docenti, personale Ata, alunni, genitori con i quali in uno spirito di appartenenza, di condivisione della mission dirigenziale, si è riusciti a promuovere una scuola aperta, inclusiva, innovativa nei contenuti e nei metodi, in grado di promuovere virtuose sinergie con tutte le componenti scolastiche e territoriali”.
Il Liceo Leonardo Da Vinci è una fra le prime scuole italiane e rientra fra le prime 100 in Europa per modernità e numerosità di studenti. Come si concretizza questa modernità nelle attività quotidiane e nella didattica?
“Ritengo che i risultati raggiunti siano una questione di condivisa politica scolastica legata alla capacità di responsabilizzare e coinvolgere le famiglie nel percorso di crescita formativa dei figli, alla capacità del corpo docente di motivare i ragazzi, impartendo una didattica innovativa ed al passo con i tempi, alla capacità del dirigente scolastico di aprire la scuola al territorio, alle Università, a tutti gli Ordini professionali, a gemellaggi con scuole estere, a mobilità di studenti, a partecipazione degli alunni a competizioni disciplinari ( fisica, matematica, astronomia, chimica, italiano, latino), a carattere nazionale ed internazionale, garantendo linguaggi nuovi, percorsi formativi e pratiche sperimentali che estendono gli orizzonti culturali e conoscitivi dei ragazzi verso uno scenario europeo e globale”
Quali sono state le iniziative e le novità che ha introdotto in questi anni per gli studenti e che hanno avuto più successo?
“L’insegnamento curriculare viene veicolato attraverso una didattica di tipo laboratoriale, supportato dalle nuove tecnologie e attraverso la promozione di sperimentazioni disciplinari volte a garantire agli studenti il raggiungimento di competenze spendibili in qualsiasi contesto, universitario e lavorativo, locale ed internazionale:
-Introduzione nel percorso di studi degli studenti della disciplina biomedicina, sperimentata in convenzione con l’Ordine dei Medici della Provincia di Reggio Calabria, di durata quinquennale, curato da docenti di scienze del liceo ed esperti medici, con attività laboratoriali presso strutture sanitarie e certificazione delle competenze acquisite.
– Corsi di preparazione per l’accesso alle facoltà scientifiche (medicina-chirurgia e odontoiatria, ingnegneria, architettura, professioni sanitarie ecc…)
– Introduzione nel percorso di studi degli studenti della disciplina Astrofisica attuata in convenzione con il Planetario provinciale Pitagoras.
– Introduzione nel percorso di studi degli studenti del bilinguismo (inglese-francese, inglese-spagnolo, inglese-arabo, inglese-cinese), curato da docenti di madrelingua
– Introduzione nel percorso di studi degli studenti della disciplina di Storia della musica, curata dal direttore del coro BEEFREE del liceo, distintosi in importanti esibizioni in teatri nazionali ed europei
– Sperimentazioni (continuità verticale): “Energy Management” e “Da Studenti a Cittadini” attuate in convenzione con l’UNIVERSITA’ MEDITERRANEA DI R.C. (con lezioni curate dai docenti del liceo e dai docenti dei dipartimenti di Economia, Giurisprudenza, Ingegneria) dal terzo anno in poi e con riconoscimento di 6 CFU per gli studenti che frequenteranno il corso e si iscriveranno presso l’UNIRC in una delle citate Facoltà. E tanto altro ancora, dal teatro, allo sport, alla musica, ai corsi in lingue, al cinema…., tutto nell’ottica di scuola presidio culturale in grado di offrire agli studenti, anche in orario pomeridiano, la possibilità di fruire di luoghi di aggregazione, di confronto, di crescita formativa. Aiutare i giovani a studiare, quindi, guardando in tutte le direzioni possibili, senza mai perdere l’orientamento del sapere, per una grande finalità che è saper gestire la conoscenza per rendere i nostri studenti futuri donne e uomini liberi”.
Lei si impegna quotidianamente nella formazione di questi 2 mila studenti, affinchè un domani siano persone realizzate ed un esempio di capitale umano “made in Calabria”. Come, secondo lei, i giovanni possano essere positivi ed ambiziosi sul futuro che li attende, data la disillusione che ormai li affligge?
“I tempi che viviamo sono complessi, forse anche difficili, ma al tempo stesso offrono delle opportunità non prevedibili in passato. Certo, il contesto economico nel quale ci troviamo mostra qualche segno evidente di sofferenza ma il futuro, non c’è dubbio, è dei giovani della loro voglia di fare e delle nuove soluzioni che saranno in grado di individuare. Il futuro, anzi il presente è di chi riuscirà a produrre idee nuove, condivisibili e che abbiano come finalità una migliore sostenibilità rispetto al passato. La nostra scuola offre in questo senso molti percorsi di eccellenza spendibili concretamente con Università e poli di formazione. Già da molti anni operiamo poi nel settore di collegamento tra formazione e impresa con i progetti alternanza scuola-lavoro che secondo le nuove disposizioni di legge adesso trovano una grande spendibilità e rappresentano il fulcro strategico per scardinare la logica dei compartimenti stagno nei quali è rimasta ingabbiata la struttura della nostra società. Molti infine sono gli stage all’estero che proponiamo e che si rivelano particolarmente utili sia come esperienza umana che culturale, in senso globale, perché ci portano a confrontarci con modelli diversi dai nostri, qualche volta più efficienti, che certamente ci arricchiscono. Ai giovani, dunque, dico di avere fiducia nelle loro capacità, nella loro forza e nel loro entusiasmo. I tempi cambieranno, in meglio, se sapremo farli cambiare”.
Quali sono i principi di valori a cui si ispira per svolgere ogni giorno il suo lavoro?
“La mia storia è quella di una donna che lavora con la consapevolezza che quando si crede in ciò che si fa bisogna anche farlo nel modo migliore che ci è possibile, spostando per quanto si riesce questo limite anche di un solo millimetro oltre ogni volta. Per fare le cose bene però non ci si può considerare un’isola, sono cioè cosciente del fatto che i progetti perché riescano al meglio necessitano di organizzazione, di solidarietà e della capacità di considerare il proprio lavoro all’interno di un contesto sinergico realizzato da persone che lavorano fianco a fianco con la medesima convinzione di fare qualcosa di importante e di bello. La scuola in questo senso, che è il contesto nel quale opero, e all’interno della quale convergono le problematiche ma anche le energie di ragazzi, genitori, docenti, personale Ata, è un contesto privilegiato. Siamo in molti e andiamo tutti nella stessa direzione, che è quella di contribuire nel nostro piccolo a creare una realtà migliore”.
Quali saranno i progetti imminenti e futuri per il Liceo Da Vinci? Punterà a migliorarsi sempre di più? Con quali progetti ed iniziative?
” Le prospettive del liceo si legano ad una visione sempre più europea, globale di scuola, aperta a promuovere dei saperi e delle competenze che orientino, maggiormente, i giovani verso scelte universitarie e lavorative coerenti con le loro attitudini e con una diversa consapevolezza di un progetto di vita che la scuola deve far fuoriuscire da ciascun ragazzo, accompagnandolo ed indirizzandolo affinchè non si smarrisca nell’incertezza del futuro, oltre che del presente. Promuovere una didattica che “educhi i giovani a pensare autonomamente”, che li incuriosisca e li motivi, diventa un obiettivo primario per aiutarli ad acquisire una mentalità auto-imprenditoriale, legata alla consapevolezza che solo le loro idee e la caparbietà nell’affermare le stesse, li aiuterà a competere con i loro pari del mondo. A tal fine uno dei miei futuri obiettivi sarà quello di aiutare i giovani prossimi al diploma, ad esportare le loro idee, i loro progetti, promuovendone la diffusione e i contatti con aziende internazionali od anche esperienze di stage-studio lavoro attraverso cui si possano far conoscere e avviino quei contatti lavorativi che perfezioneranno, meglio, dopo la laurea”.
Come pensa di poter migliorare ancora il Liceo e quali sono secondo lei le priorità su cui bisogna concentrarsi nel breve periodo?
“Condividere con il personale docente, sempre di più, la formazione in servizio, il loro aggiornamento. Competenza, flessibilità, capacità di ascolto e confronto con i giovani, capacità di promuovere, negli stessi, autostima e sicurezza, capacità di contestualizzare i linguaggi disciplinari in un contesto reale in continua e rapida trasformazione, questi sono gli ingredienti che fanno già, e faranno maggiormente della professionalità docente una risorsa che riesca a motivare e facilitare la crescita formativa dei ragazzi. Se la scuola italiana rimane ancorata, infatti, ad un approccio tradizionale di tipo nozionistico e trasmissivo, che non riesca a promuovere lo spirito critico dei giovani, ne ruba il loro futuro, impedendo al paese di partire proprio dalla cultura e quindi dalla scuola per una reale crescita sociale ed economica”.
Molte persone credono che la didattica delle scuole reggine sia scarsa e non idonea, cosa pensa di coloro che la pensano così?
“Molto si dice del mondo della scuola, non solo a queste latitudini, che non risponde assolutamente al vero. Indipendentemente dai risultati assoluti raggiunti dal Liceo nel quale opero, conosco il lavoro dei miei colleghi e quello dei docenti che vivono il mondo della scuola con impegno, serietà ed entusiasmo. I risultati complessivi sono ogni anno sempre più in ascesa per tutte le scuole reggine e non c’è dubbio che questo derivi dalla capacità di riscatto che ha questa terra, così come dalle professionalità che nella realtà scolastica danno il meglio di sé, pur tra le mille difficoltà nelle quali talvolta si trova la realtà italiana, quella meridionale in particolare. C’è ancora molto da fare, questo è vero e vale per tutti, non solo per il comparto scolastico. Di ciò bisogna avere consapevolezza e avere il coraggio di sognare che da qui possa venire fuori in futuro qualcosa di veramente importante. Intanto i risultati smentiscono chi pensa che le nostre scuole offrano poco. Siamo ben sopra la media nazionale, come liceo scientifico Leonardo da Vinci. Siamo tra le prime 100 scuole d’Europa. Non siamo stati noi a fare queste classifiche ma enti qualificati come la Fondazione Agnelli e l’Università Bocconi. I nostri giovani sono i migliori d’Italia dopo il primo anno di Università, anche questo è un fatto che attesta la preparazione e dunque il lavoro didattico che c’è stato. Ma, forse, ho detto troppe cose e so per esperienza personale che più che alle parole bisogna far dire ai fatti. Finora ci hanno confortato, per il futuro abbiamo un solo obbiettivo: fare di più e meglio”.