Reggio, aperta un’inchiesta sulla morte del sub 43enne Lucio Saturnino: era un ragazzo con grande senso civivo
Lucio Saturnino, l’esperto istruttore sub 43enne morto ieri a Punta Pellaro, potrebbe essere stato ucciso da un “mulinello assassino”, uno dei vortici marini tipici della zona in cui lo Stretto di Messina si apre al mar Jonio, fenomeni che nella storia hanno già ucciso numerosi sub in questo tratto di mare, dove sorge da anni una stele alla loro memoria. Gli altri due sub, dopo essere stati soccorsi e trasportati a riva dai ragazzi del circolo di kitesurf FreeSpirits (precisamente Enzo Tornabene, Roberto Simonetta e Cristiano Cremone), sono stati trasportati alla camera iperbarica per recuperare lo scompenso subito in seguito alla rapida risalita dal fondale dove hanno assistito alla tragedia del compagno di immersioni.
Lucio è morto probabilmente per annegamento: aveva finito l’ossigeno della bombola, probabilmente perchè andato in affanno, e aveva i polmoni pieni d’acqua. La Procura ha aperto un fascicolo di indagine per accertare l’esatta dinamica della tragedia del mare.