Reggio, Sansonetti: “Quanto accade a Roma dimostra la follia dello scioglimento reggino”

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Lo ha dichiarato ieri, nel corso di un incontro-dibattito con l’ex sindaco di Reggio Calabria, Demy Arena, il direttore de “Il Garantista”, Piero Sansonetti.

Lo scioglimento del Comune, a quasi 3 anni di distanza, è ancora un “tema che brucia“, uno di quei temi scottanti per i cittadini di Reggio Calabria, che ieri copiosamente hanno affollato la Terrazza Futurista del Comitato di Ricostruzione del Cdx per assistere al dibattito tra l’ex sindaco Demy Arena e il direttore de “Il Garantista”, Piero Sansonetti.

Viviamo in uno Stato di diritto?“: questo il titolo dell’incontro, moderato dal giornalista Tonio Licordari ed inserito nell’ambito delle iniziative promosse per il 45° anniversario della Rivolta di Reggio Calabria, organizzate dal Comitato “14 Luglio” in collaborazione con la Fondazione Alleanza Nazionale.

Domanda alla quale hanno provato a rispondere l’ex Sindaco Arena, “vittima di questo progetto di scioglimento” come ha sottolineato Licordari e Sansonetti, “uomo di Sinistra che più volte si è espresso contro lo scioglimento reggino“; non una contrapposizione, dunque, tra i due, ma due punti di vista diversi di una medesima prospettiva. Per entrambi, infatti, lo scioglimento di Reggio Calabria non aveva fondamenti, è stato un atto politico, “di cui abbiamo scoperto mandanti ed esecutori“- ha dichiarato Arena nel corso del suo primo intervento.

E le parole di Renzi usate per la questione “Mafia Capitale” sembrano confermare il convincimento del Cdx reggino; quello che è accaduto a Reggio è stato un “colpo di Stato e penso che nessuno possa dichiarare il contrario” -ha proseguito Arena. 

Uno scioglimento, quello di Reggio Calabria, le cui ripercussioni sull’intero Mezzogiorno d’Italia furono sottovalutate dall’allora Governo Monti, “che scioglieva quello che gli capitava” per il direttore Sansonetti, che si è scagliato altresì contro la tanto discussa “legge sugli scioglimenti”, una legge d’emergenza che tuttavia dura da oltre un trentennio.

La follia di quanto sta accadendo a Roma in merito a Mafia Capitale dimostra la follia avvenuta a Reggio; a Roma non c’è la mafia, ma un grosso giro di tangenti. A Reggio, invece, il fatto che ci fosse la mafia non giustificava lo scioglimento di un Comune capoluogo” ha proseguito il direttore Sansonetti, per il quale ormai “viviamo in un continente in cui la democrazia è un optional, si vedano gli esempi della deposizione di Berlusconi nel 2012, lo scioglimento di Reggio e l’ascesa di Renzi a Palazzo Chigi senza neppur aver partecipato alle elezioni“.

Il problema dell’Italia sembra, dunque, essere un “deficit di democrazia”, che porta ad applicare e interpretare -con due pesi e due misure- questa legge sugli scioglimenti. E qui l’ex Sindaco Arena chiama in causa il “caso Bagaladi“, comune sciolto per infiltrazioni mafiose, il cui scioglimento fu successivamente annullato da una sentenza del Tar del Lazio. Il giudice relatore del ricorso su Reggio Calabria era lo stesso che ha accolto il ricorso del sindaco di Bagaladi; mentre a Reggio, quindi, si è applicata l’equazione Reggio=Mafia, a Bagaladi questo non è avvenuto. Una medesima fattispecie, esaminata dal medesimo giudice, con due conseguenze diverse” ha dichiarato Arena.

La convinzione, dunque, che lo scioglimento di Reggio Calabria sia stato un atto politico per “distruggere” Scopelliti&co trova radicamento nelle menti dei reggini anche se per Demy Arenafurono atti causali, non ci fu una regia, ma la perdita della memoria storica ha comunque permesso alla relazione della Commissione prefettizia di distruggere questa città“.

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