La denuncia della UIL FPL sulle criticità esistenti nell’Azienda Ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli”. Il Segretario provinciale Nuccio Azzarà sul piede di guerra: sicurezza degli archivi, sale operatorie non adeguate, precari non tutelati, il blocco operatorio, il problema della sterilizzazione, tutti gli argomenti trattati in conferenza stampa
A riempire, per l’occasione, l’Aula Spinelli dell’Ospedale Riuniti di Reggio Calabria, non solo gli addetti stampa, ma medici, infermieri e precari che devono far fronte da anni a varie problematiche.
Un “corpus di argomentazioni”, come lo ha definito Azzarà, che “sarebbe difficile sviscerare in un solo appuntamento”. Quello di oggi, infatti, è il quinto incontro indetto dal sindacato, in prima linea nel denunciare i problemi dell’Azienda Ospedaliera.
“C’è sempre qualcuno che pensa a male – ha continuato a dire Nuccio Azzarà – dicendo che io sto svolgendo una strategia della tensione, ma se avessi voluto cogliere l’attimo per poter raggiungere il più alto punto d’accordo con questa amministrazione, l’avrei già fatto perché di offerte me ne sono arrivate a piene mani. Io parlo con voi – dice Azzarà rivolgendosi alla stampa – che siete il filtro di tutto. Se il direttore generale dovesse avere il coraggio di portarsi in conferenza stampa con UIL, io personalmente potrei decidere che è arrivato il momento di ragionare con questa amministrazione. Nel momento storico in cui ci troviamo a vivere, il sindacato contesta, critica là dove esistono dei problemi. Le denunce della UIL, infatti, non mancano in tutti i posti in cui ci siamo”.
E di prese d’atto, denunce, ragionamenti fatti sulla base di documentazioni dettagliate, si è parlato stamane. Tra gli argomenti “caldi” dell’incontro: la sicurezza degli archivi all’interno dell’Ospedale; il blocco operatorio; la sala operatoria di oculistica; la sala operatoria di ostetricia; il pronto soccorso; un consuntivo delle puntate precedenti; il problema dei precari; la sterilizzazione nell’Ospedale.
E tale sospetto, espresso da Nuccio Azzarà, si è esplicitato stamane in una sua considerazione, che si rifà alla convinzione che si stia vendendo la cardiochirurgia a Catanzaro. Ciò che oggi si chiede, in relazione a questa considerazione, è che l’intero processo avvenga alla luce del sole.
“Si dovrà dire quali sono le competenze ed il valore delle persone che vengono ad operare”, aggiunge Azzarà, prendendo atto del fatto che molti bravi medici non solo del Sud, ma anche di Reggio in particolare, si trovano a lavorare in altre città italiane.
Ma ad aggiungere problemi su problemi, è la situazione, sempre secondo quanto si è trasmesso, in cui viene tuttora lasciata la sala mortuaria, nella quale “è stata passata solo qualche pacca di vernice”.
E si ritorna a parlare anche del blocco operatorio, di cui era stata già denunciata la non conformità ai parametri che la legge sostiene: “il collaudo – parole di Nuccio Azzarà – è stato effettuato in data 29 giugno 2015 (con la delibera n° 362 del 30 giugno 2015). Sulla base di questo la domanda è: ma era o non era collaudato? A distanza di due anni, si deve pensare, che si è lavorato in una struttura non collaudata. La suddetta delibera ne è la prova provata”.
Intanto nelle sale operatorie non funziona la climatizzazione, una problematica da cui possono derivare conseguenze in termini di poca sicurezza nella sterilità degli ambienti.
Un’ulteriore denuncia, portata avanti dalla UIL, ha riguardato la sala operatoria di oculistica, fuori norma; a seguito di tale denuncia, attraverso una nota, si era provveduto a chiudere la sala. Tale chiusura, però, è durata più di un mese, fino ad arrivare ad una sua riapertura in termini di un cambiamento di destinazione d’uso: “la sala – afferma Azzarà – diventa un ambulatorio chirurgico. Per fare questo ci vuole una richiesta all’unità operativa del Comune, motivo in più per cui vorremmo capire se i lavori (di rimaneggiamento e non di messa a norma) della sala operatoria siano stati affidati ad una ditta specializzata. L’esistenza di un cantiere, inoltre, non garantisce sterilità, fattore messo a rischio, anche questa volta, dal non funzionamento dell’aria condizionata”.
Sicurezza presa in esame anche dal punto di vista della prevenzione: “Ci mancano ancora– dichiara Nuccio Azzarà – tecnologie importanti, come il mammatome, che garantisce una prevenzione assoluta per quanto riguarda il carcinoma mammario; la I.O.R.T., inoltre, rimane ad oggi ancora ferma”.
I requisiti minimi di sicurezza, dunque, sembrerebbero del tutto ignorati, anche in riferimento alla situazione della sala operatoria di ostetricia, sita al 5° piano dell’Ospedale ed esistente strutturalmente da 40 anni. Per la mancanza dei suddetti requisiti, la sala peccherebbe nel garantire la sicurezza ad utenti ed operatori.
Ai presenti, stando a questo argomento, si sono mostrate delle immagini raffiguranti un accumulo di materiale non idoneo nella sala, come sedie, armadi, finestre. E dunque la domanda sorge anche in tale caso spontanea: “Si cambierà anche qua la destinazione d’uso? O saranno effettuati lavori di modellamento?”.
“È pronta la gara per l’appalto e la privatizzazione della centrale di sterilizzazione (blocco operatorio)– si continua a trasmettere – ma la considerazione basilare è che la nostra azienda non riesce a gestirla, sapendo anche dell’esistenza di un’ulteriore gara per la fornitura del materiale specialistico farmaceutico e sanitario, sempre per il blocco operatorio. Qui si sta parlando di soldi”, esclama Nuccio Azzarà.
L’ultimo, ma non ultimo, delicato tema trattato stamane è stato quello dei precari: “all’interno dell’Ospedale – chiosa Azzarà – si ha un bacino non molto corposo di infermieri precari. Con il dibattito fra Scura e Oliverio si sta giocando sulle assunzioni”.
Non per niente, quest’oggi, è stata di essenziale rilevanza la presenza dei precari durante l’incontro, che non solo hanno fatto sentire la loro voce, precedentemente a chi di competenza e stamane in conferenza, ma hanno anche proclamato (questo lo ha trasmesso Nuccio Azzarà in rappresentanza della UIL FPL) lo stato d agitazione del personale dell’Azienda: i precari chiedono di essere stabilizzati, e se la loro situazione non dovesse essere risolta legalmente al più presto, quest’estate si fermeranno! Un incrocio di mani che causerà un blocco sostanziale nell’attività dell’Ospedale.
“Ogni infermiere che entra indebitamente nell’Ospedale mina la nostra operosità”, è questo il pensiero dei precari, ma anche della UIL FPL, per conto della quale Nuccio Azzarà ha concluso dicendo: “Dopo quattro mesi il Commissario Straordinario, dr. Frank Benedetto, non è venuto a presentare un programma al sindacato”.