Grecia, Tsipras si dimette: un fallimento durato 7 mesi. La parabola dell’ultimo sogno comunista

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Il premier della Grecia Alexis Tsipras si dimette, ma si candiderà nuovamente: “con l’Europa non abbiamo ottenuto l’accordo che voleva, ma il migliore possibile in base alle circostanze”

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Il premier greco Alexis Tsipras, in carica dallo scorso gennaio quando il suo partito Syriza ha vinto le elezioni, ha annunicato oggi le sue dimissioni. La scelta e’ stata presa dopo un lungo colloquio con i suoi consiglieri che lo hanno convinto della necessita’ di andare alle urne prima che Syriza imploda in seguito ai malumori dell’ala piu’ radicale, piattaforma sinistra, che nelle ultime tre votazioni ha abbandonato la maggioranza, con le misure concordate con Bruxelles approvate solo grazie ai voti della maggioranza.

Secondo la costituzione, se un governo si dimette entro un anno delle ultime elezioni, il presidente greco deve consegnare un mandato esplorativo ai leader dell’opposizione per cercare di formare un governo, a partire dalla seconda forza politica presente in parlamento. Il mandato durera’ tre giorni e se gli sforzi si dimostreranno infruttuosi sara’ consegnato al terzo partito. A questo punto quindi il mandato sara’ consegnato a Nuova democrazia quindi ad Alba dorata; solo dopo che questi non saranno riusciti a formare un nuovo governo il presidente indira’ nuove elezioni. I leader dei partiti dell’opposizione possono pero’ restituire subito il mandato al presidente aprendo la strada alle elezioni anticipate. La guida ad interim dell’esecutivo che portera’ il Paese al voto verra’ assunta dal presidente della Corte suprema, signora Vassiliki Thanou.

Le parole di Tsipras

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I greci devono decidere se li ho rappresentati con coraggio davanti ai creditori e se questo accordo e’ sufficiente per una ripresa“, ha detto Tsipras, “il mandato che ho ricevuto il 25 gennaio ha esaurito il suo limite, ora il popolo deve decidere di nuovo“. “Ho l’obbligo morale di sottoporre quello che ho fatto al vostro giudizio, chiedero’ il voto del popolo greco per governare e proseguire il nostro programma di governo” ha detto ancora il premier dimissionario, che ha ricordato di aver chiesto al presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, di assumere un ruolo nella supervisione del nuovo programma di assistenza. “Con i creditori internazionali la Grecia non ha ottenuto l’accordo che voleva ma è stato il migliore accordo possibile viste le circostanze“, ha aggiunto Tsipras.

Intanto la Macedonia dichiara lo stato d’emergenza per i migranti greci provenienti da Sud

La Macedonia ha dichiarato lo stato di emergenza alle frontiere meridionali e settentrionali del paese a causa del flusso di rifugiati. Lo riportano media locali, secondo cui l’annuncio apre ora la possibilita’ di coinvolgere la forza militare. Il ministero dell’Interno macedone ha annunciato di voler istituire un quartier generale per l’analisi della situazione. La maggior parte dei rifugiati alle frontiere macedoni sono cittadini siriani, cosi’ come persone provenienti da Afghanistan e Pakistan. Lo stato di emergenza implica un maggior controllo delle zone di confine e il coinvolgimento dei militari per prevenire possibili minacce per la popolazione. I rifugiati che arrivano al confine dalla Grecia stanno cercando di passare in Serbia per raggiungere i paesi europei piu’ ricchi e chiedere asilo.

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