Messina, il caso Cucè spacca gli accorintiani. Fenech critica la deriva del movimento

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Cambiamo Messina dal Basso si spacca perfino sulle scelte di Ciacci. Il movimento contesta ad Accorinti un deficit di trasparenza, ma la consigliera comunale Lucy Fenech prende le distanze

Purtroppo, ancora una volta, dobbiamo prendere atto delle forti mancanze dell’Amministrazione sul piano della partecipazione a scelte di fondamentale importanza“. Con queste parole inizia la nota critica diffusa da Cambiamo Messina dal Basso in merito al caso Cucè. L’ex direttore tecnico di MessinAmbiente, licenziato da Ciacci e reintegrato da Accorinti, è diventato – suo malgrado – oggetto di una riflessione politica da parte della lista civica.

CMdB rimprovera al sindaco la poca trasparenza. “Che senso ha reiterare la volontà di proseguire la collaborazione con Ciacci se, pochissimo tempo dopo la conclusione del suo mandato a MessinAmbiente, viene reintegrato e risarcito un dirigente da lui licenziato per giusta causa e nei confronti del quale era venuto meno l’imprescindibile rapporto di fiducia? A seguito del conciliante accordo extragiudiziale che chiude la vicenda Cucè a totale favore di quest’ultimo, si riuscirà più a fare chiarezza individuando responsabilità inequivocabili ed eventuali colpe?  Questo reintegro che cosa comporterà a livello della transizione aziendale da Messinambiente all’AMAM? E soprattutto, perché il Comune si è assunto tramite questo accordo tutte le spese e le responsabilità inerenti al licenziamento?“. Sono queste le domande inevase poste all’attenzione del primo cittadino dal suo stesso movimento.

Domande cui ha risposto la filo-governativa Lucy Fenech, che – in un comunicato congiunto firmato con l’esponente della IV circoscrizione Raffaella Lombardo – ha preso nettamente le distanze dal Movimento di cui è rappresentante, ricordando come il provvedimento di licenziamento fosse stato assunto dall’allora liquidatore senza aver ascoltato l’assessore responsabile, ovverosia Daniele Ialacqua. Rilevando quindi la profonda frattura con una parte del movimento “ideologicamente molto schierata”, Fenech ha pubblicamente esternato la sua lontananza dalla lista che fu. All’elezione di Accorinti, ha spiegato la consigliera, “hanno contribuito in modo significativo tanti che pian piano hanno abbandonato CMdB perché non si riconoscevano più nell’evoluzione che il movimento ha avuto nel tempo”. Una sentenza che suona come un epitaffio.

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