Messina, ci mancavano i cinghiali: dal Comune alla Regione il solito ping-pong sulle competenze. Annacatevi!

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Da Messina alle Madonie: gli avvistamenti quasi non si contano. Il morto c’è già scappato, ma le autorità si muovono a passo di lumaca. E intanto i cittadini rischiano…

cinghialePotrete muovervi nel ginepraio istituzionale quanto volete, potrete salire dalla Circoscrizione al Comune, su fino alla Provincia e alla Regione. La sostanza non cambia: sembra incredibile a dirsi, ma nel 2015 la Sicilia vive l’emergenza cinghiali. Dal parco delle Madonie ai recenti avvistamenti a Messina, la situazione sta sfuggendo di mano alle autorità, anche perché le bestie – se affamate – diventano pericolose, sentendo l’atavico richiamo della natura. E la morte di Salvatore Rinaudo, registrata a Cefalù all’inizio del mese, testimonia quanto il rischio sia sottovalutato.

Il problema è politico nella misura in cui riguarda il controllo del territorio e la tutela dell’incolumità della collettività, valori – questi – che dovrebbero rappresentare principi inderogabili per gli amministratori locali, ammessa la loro oculatezza. Invece, in un chiassoso affresco isolano di rimpiattino delle competenze, gli sguardi sornioni dei rappresentanti istituzionali appalesano una preoccupante incapacità d’azione, il vuoto pneumatico dietro le parole di circostanza.

stefano trottaIl rappresentante del governo in città, il Prefetto Stefano Trotta, ha cercato di sparigliare le carte, esercitando il suo ascendente per chiedere al Comune di spezzare l’inerzia: nella lettera inviata all’attenzione del primo cittadino, Trotta ha riportato le segnalazioni recenti pervenute alle forze dell’ordine – quelle a Salice, Gesso, Castanea e San Michele – invitando l’Amministrazione a sollecitare l’Ispettorato Ripartimentale delle Foreste e caldeggiando al contempo l’idea di un tavolo tecnico con l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

daniele ialacquaL’assessore Ialacqua, va detto, non si è fatto pregare e, complici le raccomandazioni del Consiglio, ha messo in moto l’assessorato affinché convocasse un vertice per il 2 settembre al fine di affrontare tali criticità. Forse da quel vertice verranno fuori indirizzi concreti per ovviare il problema. Al Comune, infatti, si confronteranno tutti, dall’Ispra alla Forestale, dall’Asp alla Ripartizione Faunistica. Il diavolo, però, sta nei dettagli: e infatti Ialacqua ha evidenziato come l’iniziativa della Giunta sia frutto di un’esigenza avvertita dall’opinione pubblica, sulla scorta dell’allarme sociale percepito dalla collettività, ma che nei fatti le competenze previste dalla normativa non prevedono un’assunzione diretta di responsabilità da parte di Palazzo Zanca.

Rosario Crocetta - Foto LaPresse
Rosario Crocetta – Foto LaPresse

E così la palla torna a Palermo, dove da un lato si tenta di richiamare Palazzo dei Leoni, spostando quindi il fuoco delle polemiche sulle ex Province, abolite e risorte nello spazio di una notte; dall’altro si assiste alla nascita di una disputa fra Assessorato regionale all’Ambiente e rispettiva commissione Ars, in merito all’applicazione o all’inadempimento delle leggi vigenti.

Mentre il ping-pong continua, però, i cinghiali si spostano lentamente verso il centro e finiscono a pascolare, ancorché cuccioli, nei complessi residenziali fra le auto degli inquilini. Questa è la fotografia di un caso diventato tale per manifesta incapacità dei poteri politici. Si potrebbe obiettare che l’impasse verrà rotta solo quando scapperà il morto. Peccato che il cadavere del signor Rinaudo, che Dio lo abbia in gloria, è già stato sepolto senza che nessuno si “annacasse”.

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