Vertice straordinario del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza. Trotta prende l’iniziativa dopo aver ascoltato i dirigenti dell’Asp di Messina
Alla riunione è stato invitato anche il dr. Santi La Macchia, Dirigente del Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Provinciale, per l’esame della potenziale situazione di rischio sanitario conseguente all’avvenuta diagnosi di tubercolosi bovina su una carcassa di cinghiale abbattuto durante la passata stagione venatoria.
Il Prefetto ha preliminarmente delineato la normativa che, dal punto di vista della profilassi, disciplina il settore prevedendo le competenze di vari Enti operanti a livello sia statale (Istituto Zooprofilattico Sperimentale, con sede operativa a Barcellona Pozzo di Gotto) sia regionale (Assessorato all’Agricoltura, presente sul territorio attraverso le Ripartizioni Faunistiche Venatorie) sia provinciale (Azienda Sanitaria Provinciale, con il dipendente Servizio Veterinario).
Ha quindi assicurato che interesserà la competente Ripartizione Faunistica Venatoria di Messina affinché inserisca all’interno del regolamento in corso di adozione per la prossima stagione di caccia al cinghiale – il cui inizio è previsto per il 1° novembre prossimo – un espresso obbligo a carico dei cacciatori di sottoporre le carcasse degli animali abbattuti a previ controlli sanitari da parte delle Autorità competenti.
Ha inoltre incaricato il Dirigente dell’Ispettorato Ripartimentale Foreste di Messina, nella sua duplice qualità di responsabile del corpo di polizia forestale e di funzionario regionale, di partecipare alla riunione indetta sull’argomento dal Comune di Messina per mercoledì 2 settembre, con invito a trasferire in tale sede gli esiti dell’odierno incontro.
Il Prefetto ha infine auspicato che vengano prontamente sensibilizzati dall’Amministrazione comunale i rappresentanti delle Associazioni dei cacciatori affinché, per il loro tramite, siano veicolate agli iscritti opportune indicazioni anche sanitarie di profilassi.