Messina, Mantineo vada via: piovono le richieste di dimissioni

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L’ultimo minuetto dell’assessore della Giunta Accorinti ha alimentato le perplessità sul suo operato. Dal Consiglio Comunale alle Circoscrizioni cresce il dissenso attorno alla sua figura. E qualcuno chiede esplicitamente la testa di Mantineo per far ripartire il cambiamento

Dimissioni o non dimissioni adesso conta poco. Quel che invece emerge in questa infinita e paradossale vicenda è l’atteggiamento burlesco di un assessore e il consequenziale permissivismo di un sindaco che già in tempi non sospetti avrebbe dovuto invece rimuovere una figura che ha letteralmente fallito in un settore in  cui, forse più di altri, si doveva concentrare maggiormente l’attenzione da parte di un’Amministrazione che si era candidata proprio per gli ultimi“. Con queste parole Libero Gioveni, consigliere comunale in quota Udc, torna sul caso Mantineo per chiedere ancora una volta le dimissioni dell’assessore. Per l’esponente del consesso civico l’offensiva contro il dirigente al ramo Giovanni Bruno rappresenta un sofisticato “gioco delle tre carte che profuma letteralmente di sbeffeggiamento nei confronti della città e degli addetti ai lavori“. Da qui l’invito ad Accorinti, affinché un intervento deciso del primo cittadino risolva definitivamente la questione imprimendo quella svolta indispensabile per un settore che necessita radicalmente di un nuovo corso.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessandro Cacciotto, consigliere della Terza Circoscrizione ma prima ancora Presidente del Comitato di Gestione Asilo Nido Comunale “S.M.F. Giannetto”. Questi ricorda il salasso delle rette per quanti iscrivono i propri figli presso gli asili comunali (fra i 90 e i 270 euro mensili) e l’indifferenza generale verso i pensionati quali autentici marchi di fabbrica dell’Amministrazione. “Mentre Accorinti sembrerebbe prender tempo per valutare il da farsi, di tempo se n’è perso pure troppo” commenta Cacciotto ricordando le occasioni perdute, i fondi persi fra le scartoffie di Palazzo Zanca per l’incapacità di mettere in campo un’oculata progettualità.

Infine il messaggio lapidario di Bruno Zecchetto, già segretario della Federazione Pensionati della Cisl: “vogliamo dire con  grande chiarezza a chi governa la città, avendone ricevuto il mandato dai cittadini-elettori: se non siete in grado di amministrare, se invece di cambiare le cose in meglio, avete fatto ancora più danno, allora fate un favore a voi stessi ed alla vostra comunità e andatevene a casa. Tanto, chiunque verrà dopo di voi, saprà fare sicuramente meglio“.

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