La Cisl rompe gli indugi e attacca quanti si sono battuti per i presidi soltanto con la retorica del Palazzo
Il piano di chiusura dei piccoli uffici postali non si ferma, con buona pace delle rassicurazioni pervenute a fasi alterne dalle istituzioni locali. Per questo motivo la Cisl di Messina, tramite la segretaria della SLP Gisella Schillaci, ha scritto una lettera aperta indirizzata alla cittadinanza, per spiegare i nodi irrisolti a dispetto dei buoni propositi.
A finire nel mirino della sindacalista sono tanto il Governo Regionale quanto la Giunta municipale, rei di non essersi mossi per tempo al fine di scongiurare la soppressione dei presidi. Secondo l’esponente della Cisl, in queste ore sono state offerte nuove parole al miele, che riecheggiano prive di significato nelle stanze del Palazzo. “In una comunicazione dello stesso Sindaco di Messina di qualche giorno fa ritroviamo le stesse identiche parole di impegno, ancora, a convocare quanto prima un tavolo di confronto presso l’Aula Consiliare con l’azienda Poste Italiane”. E allora, chiede polemicamente Schillaci, “signor Sindaco come lo apparecchiamo questo tavolo? A differenza della scorsa occasione, Poste Italiane ha rispettato i termini dei 60 giorni di preavviso e di confronto con gli enti locali, nonché anche con l’Anci che, a quanto risulta, avrebbero già dato parere positivo alla chiusura. Ma a che gioco stiamo giocando? Le parti sociali e il sindacato dei lavoratori postali della Cisl Messina hanno alzato gli scudi per tempo contro simile ingiustizia“.
Da qui la promessa di ricercare soluzioni alternative in termini di legge per evitare di abbandonare la grande fetta di popolazione che sarà colpita dalla soppressione degli uffici.