La coordinatrice provinciale della realtà menzionata prende carta e penna per sollecitare le autorità sanitarie cittadine ad intervenire in maniera organica
Sul tavolo della dottoressa, infatti, sono arrivate, nelle settimane precedenti, diversi reclami in cui i pazienti descrivevano amaramente i mancati interventi degli operatori.
Da qui la decisione di rivolgersi direttamente alle autorità preposte per studiare un piano condiviso utile a determinare standard e procedure per l’utilizzazione del sangue, a definire la richiesta massima per tipo di intervento, ad effettuare la valutazione della pratica trasfusionale nei singoli reparti, a favorire l’informatizzazione del sistema di donazione e trasfusione ospedaliero stabilendo al contempo rapporti di collaborazione anche con le case di cura e le cliniche private.