Reggina, intervista a Lillo Foti che fa chiarezza a 360° su presente, passato e futuro
Lillo Foti non si è mimetizzato, tanto meno è andato a rifugiarsi su un’isola felice. E’ andato incontro a mille difficoltà in passato e ancor di più in quest’ultimo periodo con la spada di Damocle sul collo, visto che adesso è chiamato alla partita più difficile il 25 agosto che non si giocherà su uno dei tanti manti erbosi calpestati nei quasi 30 anni al timone della Reggina Calcio, ma davanti ad un Tribunale che dovrà emettere una sentenza che sarà o di fallimento o, come auspica la società, di concordato. Non ce l’ha fatta a tenere in vita la squadra in Lega Pro nonostante l’aiuto degli amici Mimmo Praticò e Fortunato Martino e adesso è pronto a continuare con un progetto che avrà sicuramente una risonanza a carattere nazionale, poiché coinvolge anche la FIGC.
Il suo stato di salute non è ottimale, anche perché si trova ancora stretto dentro una morsa con due busti a sorreggere la schiena. “Fino a quando c’è stata l’opportunità di permettere alla Reggina di mantenere la categoria, mi sono prodigato al massimo pur in condizioni di salute precarie a cercare quelle risorse utili alla causa. Purtroppo gli eventi non lo hanno permesso”. Inizia cosi il maggiore azionista della Reggina Calcio 1986, il quale ci riceve nel suo studio al centro della città. “Mi auguro e auspico che il 25 agosto il Tribunale accolga le richieste dei nostri legali, evitando un fallimento che nuocerebbe anche ai creditori”.
Foti non si arrende nemmeno davanti ad un ostacolo che sembra insormontabile, ma se dovesse riuscire a superarlo ha già pronta la macchina per esibirla. “Come Reggina Calcio andremo a svolgere una attività sociale di formazione utile a tutto il sistema calcistico, forgiando giovani nei vari settori tecnici e dirigenziali. La Reggina (e non Foti, ci tiene a rimarcare ndr) si avvale di una struttura come il Sant’Agata che può rappresentare grazie al materiale abbastanza numeroso al sud un segnale di vitalità all’intero panorama del calcio. Sarà un lavoro improntato sulla Formazione e non ci sarà Attività Agonistica, con tanti rami della scuola calcio fino alla categoria Giovanissimi”.
Foti egoista. Perché non lascia il Sant’Agata alla Asd Reggio Calabria? “Perché l’intera struttura non è di mia proprietà tantomeno dovrò lasciarla in dote alle mie figlie, ma è un patrimonio della Reggina Calcio Spa con un percorso in atto legato con il Tribunale di Reggio Calabria e, quindi, non può assumersi decisioni in merito perché dovrà tutelare tutti i creditori”.
Scompare, momentaneamente, il nome Reggina. Poi tra un anno deciderà la Figc se accettare o meno una nuova denominazione che potrebbe essere anche Reggina Football 2015 o AS Reggina o qualsiasi altro. “La Reggina non entrerà in concorrenza con nessun altro club della città, così come non l’ha fatto fino alla scorsa stagione quando militava nella serie inferiore l’Hinterreggio e non è successo niente di traumatico. Non vedo adesso questo accanimento contro Lillo Foti”.
Gli errori commessi e un grande rimpianto. “Credevo molto al progetto australiano per il grande rilancio della Reggina, ma il territorio ha avuto tante difficoltà. Il loro rifiuto è circoscritto a fattori ambientali. Se ho chiesto una buona uscita per farmi da parte? Tutte illazioni di cattivo gusto. Anche perché come avevo detto agli amici Mimmo Praticò e Fortunato Martino che in caso di iscrizione alla Lega Pro avrei messo gratuitamente a loro disposizione davanti ad un notaio, le mie azioni, avevo detto anche a Nick Scali e a qualsiasi altro interlocutore”.
Scampato il pericolo, ritorna in pista Foti. Con Laiacona, Geretto, la signora Fazzari e i diversi istruttori, già in preallarme e pronti a tornare operativi subito dopo la sentenza del 25 agosto, se sarà positiva. “Il progetto – chiosa Foti – è attuale e nei prossimi giorni partiremo. C’è la volontà da parte della Figc di creare nelle 20 Regioni un Centro Federale con il conseguimento di vari Master che coinvolgerebbe non solamente la nostra società, ma l’intera città, tutto il suo territorio”.
Per chiudere, Foti lancia un grande in bocca al lupo alla Asd Reggio Calabria. “Ho apprezzato e apprezzo l’impegno di Mimmo Praticò, Fortunato Martino e degli altri soci i quali si sono proposti per dare continuità come espressione calcistica. Reggio Calabria ha bisogno di essere rappresentata a livello calcistico e il sostegno va sostenuto e supportato”.